L’incontro a Pontedera tra il management di Piaggio e le organizzazioni sindacali ha messo in evidenza una situazione complessa, segnata da crisi di mercato e aumento dei costi, ma con prospettive di ripresa già dal 2026.
IL QUADRO AZIENDALE
Il Presidente Matteo Colaninno ha ribadito i concetti di competitività e responsabilità come cardini delle politiche industriali del gruppo, confermando la volontà di mantenere un forte radicamento in Italia.
L’Amministratore delegato Michele Colaninno ha ricordato che dal 2023 l’azienda si confronta con una contrazione del mercato e una pressione crescente sui prezzi, aggravata dalle politiche europee di elettrificazione che hanno favorito la concorrenza asiatica a basso costo.
Nonostante ciò, negli ultimi cinque anni in Italia gli investimenti sono cresciuti del 40% — da 90 a 145 milioni di euro — con un livello occupazionale stabile a circa 3mila dipendenti. Restano critici però i costi energetici, cresciuti in maniera significativa: l’elettricità è passata da 134 €/MWh del 2020 a 166 €/MWh del 2025, mentre il gas è aumentato da 0,31 €/mc a 0,66 €/mc.
Altro elemento di fragilità, sottolineato dal vertice aziendale, è la scomparsa della filiera dei fornitori in Italia e in gran parte d’Europa.
LE PREOCCUPAZIONI DEL SINDACATO
Fim, Fiom e Uilm hanno evidenziato che, di fronte a queste sfide, sarà indispensabile aprire un confronto sugli investimenti e sui piani industriali che coinvolga tutti i siti italiani, senza ridurre il dibattito al solo fattore dei costi.
“Serve un equilibrio tra i risultati aziendali e la loro ricaduta in termini di garanzie prospettiche ed occupazionali”, hanno sottolineato i sindacati. La fase di incertezza attuale, infatti, non consente valutazioni serene sul futuro dei lavoratori.
Il rischio paventato, in mancanza di un aumento dei volumi produttivi, è quello di un ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali.
LE PROSSIME TAPPE
Il sindacato ha ribadito la volontà di tutelare occupazione e diritti, a partire dal rinnovo del contratto integrativo di gruppo, che sarà al centro delle prossime assemblee nei siti Piaggio. Parallelamente, verrà mantenuto un confronto serrato con l’azienda sul nuovo piano industriale.
La Uilm, insieme a Fim e Fiom, richiama inoltre la politica alle proprie responsabilità: occorrono vere politiche industriali capaci di sostenere i forti e continui investimenti necessari per garantire il futuro del gruppo e dei suoi lavoratori.
