Wartsila e Innoway: urge chiarezza su piano industriale, investimenti e occupazione

Settimana intensa sul fronte Wartsila e Innoway, con diversi incontri al Mimit che hanno evidenziato luci e ombre nelle prospettive industriali e occupazionali dei siti italiani.

NEGOZIATI BLOCCATI E STATO DI AGITAZIONE
Il 19 settembre si è tenuto un incontro tra la direzione di Wartsila Italia, le organizzazioni sindacali e il coordinamento delle Rsu per discutere su adeguamenti economici e indennità. La direzione, però, non ha presentato proposte sufficienti per aprire un vero confronto, salvo un’unica apertura sul lavaggio delle tute. Anzi, è stata perfino ipotizzata una revisione peggiorativa delle indennità legate alle prove a mare.
“Un approccio sbagliato – hanno denunciato Fim, Fiom e Uilm – soprattutto alla luce degli accordi già firmati e degli ingenti profitti del 2024”. Per questo, il Coordinamento Rsu ha indetto lo stato di agitazione e il blocco degli straordinari a partire dal 22 settembre.

DATI POSITIVI, MA RSU ESCLUSE DAL PIANO
Il 24 settembre si è svolto al Mimit l’incontro di verifica sul piano industriale 2024-27, parte integrante dell’accordo quadro Wartsila -Innoway. L’amministratore delegato ha confermato il trend positivo: fatturato a 200 milioni di euro nel 2025, area Marine Service in crescita e occupazione stabile a 810 addetti.
La delegazione sindacale, pur riconoscendo i dati positivi, ha chiesto un aggiornamento del piano con più investimenti, una distribuzione equilibrata dei carichi di lavoro e garanzie oltre il 2027. È stata inoltre denunciata l’assenza di coinvolgimento delle Rsu nella gestione del piano, un limite grave per la realizzazione concreta degli obiettivi.
Fim, Fiom e Uilm hanno ribadito la necessità di un cambio di passo nelle relazioni sindacali, confermando lo stato di agitazione con il blocco di straordinari e lavoro suppletivo.

RITARDI NEL PROGETTO DI RICONVERSIONE
Sempre il 24 settembre si è svolto il primo monitoraggio sul progetto di riconversione del sito ex Wartsila da parte di Innoway Trieste. L’azienda ha comunicato che il piano procede in linea con i tempi: 67 lavoratori ex Wärtsilä già ricollocati e 200 carri ferroviari previsti in produzione entro fine 2025.
Tuttavia, i sindacati hanno espresso forti preoccupazioni: ritardi nell’attivazione del Contratto di Sviluppo con Invitalia, poca chiarezza sulle attività da esternalizzare, rinvii sugli investimenti per la revisione dei carri e sulla formazione dei lavoratori in Cigs.
“Il nostro giudizio resta sospeso – hanno dichiarato Fim, Fiom e Uilm – fino a quando non avremo un quadro più chiaro e puntuale degli investimenti, delle tempistiche e della reale occupazione finale”.
Le richieste sindacali vanno in tre direzioni precise: definire un cronoprogramma certo degli investimenti, garantire la piena occupazione prevista dal piano industriale (almeno 300 unità più l’indotto) e rafforzare il management locale per migliorare il clima aziendale e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

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