In attesa della giornata internazionale della donna, Women Together At Work

di Loretta Tani

Dall’11 febbraio è iniziata l’ultima fase della campagna sulla contrattazione collettiva di IndustriAll Europe: Together at Work. Poiché si concentra sulle donne e in particolare sui problemi che riscontrano in ambito lavorativo, il nome della campagna di questo mese è Women Together at Work (donne insieme al lavoro) e terminerà in concomitanza con la giornata internazionale della donna dell’8 marzo. Nel volantino che IndustriAll Europe sta facendo circolare, vengono illustrati i traguardi raggiunti da alcune nazioni europee (in particolare in Austria, Repubblica Ceca) in materia di disparità salariale, che ancora oggi si attesta al 16%. In particolare, in Austria il gap salariale di genere è al di sopra della media europea del 19.9%. Il sindacato austriaco PRO GE ha stabilito una soglia minima salariale di 1.500 euro al mese nel 2019, che sale a 1.700 euro al mese nel 2020. Questa strategia ha già portato i suoi frutti con un minimo salariale di 2000 euro concordato nel settore metalmeccanico e minerario. A livello europeo, purtroppo la parità salariale di genere è ancora un obiettivo ancora lontano e si ipotizza che il suo raggiungimento non avverrà prima del 2074.

COMMISSIONE EUROPEA
A breve il Parlamento europeo esaminerà la proposta della Commissione europea in merito alla trasparenza salariale, elemento base per riuscire a uniformare quella differenza nei salari che ancora oggi è presente in Europa. Sono passati sessant’anni da quando il principio della parità retributiva è stato scritto nei trattati europei, eppure le donne in Europa lavorano ancora gratis per due mesi l’anno rispetto ai colleghi maschi. In questi ultimi cinque anni sono stati fatti passi in avanti, tanto che il 64% degli europei si trova favorevole alla trasparenza retributiva, che combinata ad altre soluzioni, come una distribuzione equa delle responsabilità di assistenza familiare tra donne e uomini, aiuterebbe ad affrontare le cause del divario retributivo di genere.

CONFEDERAZIONE EUROPEA DEI SINDACATI
La Confederazione Europea dei Sindacati (CES) tramite una lettera del vice segretario generale Esther Lynch inviata a tutti i sindacati membri, ai comitati delle donne e alla stampa ha ideato una serie di iniziative a sostegno della trasparenza retributiva che ha chiesto di promuovere fino alla giornata internazionale della donna, l’8 marzo. Prima tra tutte quella di pubblicare e divulgare un volantino  contenente l’appello della stessa per ottenere una direttiva trasparente sulla retribuzione. Nel volantino si chiede, a tal proposito, di includere alcuni elementi prioritari, come ad esempio controlli obbligatori annuali retributivi di genere per i datori di lavoro con più di dieci dipendenti, compresi benefici o sanzioni per le aziende che non riescono a produrre un rapporto sui livelli retributivi di genere. O ancora il diritto dei lavoratori di richiedere i dati retributivi dei colleghi, nonché le informazioni sulla retribuzione di genere all’interno delle proprie società; un divieto di clausole sul segreto salariale nei contratti e un nuovo requisito per i datori di lavoro di fornire scale salariali con gli annunci di lavoro; il sostegno alla contrattazione collettiva, considerata il modo migliore per eliminare il divario retributivo di genere.

 

 

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