Engineering: sciopero per il contratto integrativo

di Luca Maria Colonna

Lunedì 11 marzo, in concomitanza con il kick off 2019, evento organizzato della Direzione aziendale della Società, al quale erano invitati dirigenti e quadri aziendali, ma anche clienti e fornitori, Fim, Fiom, Uilm e il Coordinamento sindacale hanno proclamato otto ore di sciopero e hanno organizzato con una rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici di Engineering un presidio di fronte all’Auditorium della Musica di Roma, la sede appunto dove si svolgeva il kick off.

PRESIDIO A ROMA
Nel corso della mattinata, sono stati distribuiti più di 2000 volantini e, grazie anche a una pacifica incursione di alcuni delegati sul palco dell’evento, accompagnata da un applauso della platea, abbiamo sicuramente ottenuto il risultato di “mettere in agenda” dell’intera Società il tema del rinnovo dell’integrativo. Questo fatto è parso strano a molti nostri interlocutori: dai funzionari della questura ai giornalisti che siamo riusciti a coinvolgere, la prima domanda era: “quanti esuberi hanno dichiarato?” e quando gli rispondevamo “nessuno! Siamo qui per l’integrativo!” non era difficile cogliere un momento di stupore.
Già, forse dovremmo stupirci anche noi…

I NUMERI
Però di fronte a un’azienda leader nell’informatica in Italia, che assumerà 600 giovani nel 2019, con quasi 10mila dipendenti in Italia (il 60% è laureato e quasi il 40% diplomato), con un fatturato 2018 di 1,2 miliardi di euro, con clienti importanti nella Pubblica Amministrazione, nelle banche, nel settore industriale e in quello delle infrastrutture energetiche e di telecomunicazioni, che non rinnova l’integrativo firmato nel 2009 e che ha come valore massimo del Premio di risultato di 840 euro annui, cosa dobbiamo fare?
Questa però non è un’eccezione: altre importanti aziende del settore, si trovano in situazioni assolutamente comparabili, con disdetta degli accordi integrativi già applicati e politiche unilaterali fatte di regolamenti e di premi individuali che riescono purtroppo – almeno fino a oggi – a contenere l’azione sindacale.

IL MONDO DIGITALE
La digitalizzazione e l’informatica sono il motore principale di un cambiamento che attraversa anche la nostra vita quotidiana, si pensi per esempio ai biglietti per i treni o gli aerei che spesso facciamo o ci facciamo fare con il computer. Così facendo togliamo lavoro a chi opera in una biglietteria mentre lo diamo a persone che progettano e gestiscono i sistemi, e questa tendenza che vale per i servizi bancari o per gli acquisti si diffonde e permea sempre più la vita quotidiana e di certo non possiamo impedirla. Ma proprio per questo motivo, se, insieme ai lavoratori di questo settore, non riusciremo a contrattare buone retribuzioni e condizioni di lavoro, l’impatto sarà generale e negativo per gli interessati, per l’azione sindacale ma anche per l’intera società italiana.

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