Jabil: una risorsa industriale che non può lasciare Caserta

Lo scorso 25 gennaio a Caserta la Rsu di Jabil, su mandato dei 425 dipendenti, con i segretari territoriali di Fim Fiom Uilm hanno incontrato i Segretari Nazionali di Fim Fiom Uilm per discutere la situazione occupazionale e industriale della multinazionale. La situazione è drammatica visto la decisione di Jabil di non investire da anni sul sito casertano, dichiarando da tempo il suo ridimensionamento produttivo. A maggio 2024 scade la cassa integrazione.

MISSIONE INDUSTRIALE
In un mercato industriale in cui la domanda dei componenti elettronici e microelettronici cresce di anno in anno in tutti i settori della manifattura, in cui i finanziamenti pubblici a sostegno dei progetti di ricerca-sviluppo, della reindustrializzazione dei prodotti e aggiornamento dei processi produttivi sono cospicui, il sindacato è convinto che la missione industriale di Jabil sul territorio si possa confermare e anzi rafforzare anche in un suo sviluppo occupazionale, visto il trend positivo del fatturato. Il territorio casertano da più di quarant’anni rappresenta un centro di eccellenza dell’elettronica, dove sono maturate professionalità e competenze qualificate. Situazione conosciuta dal MIMIT, dalla Regione Campania e dall’imprenditoria locale visto che nel 2021 al Cnel hanno presentato il progetto definito “Il Polo dell’elettronica sostenibile della Regione Campania” con l’intento di sostenere, riqualificare e potenziare l’intero settore nel casertano.

RAFFORZARE IL SETTORE
“È necessario – dicono Fim Fiom Uilm in una nota congiunta – con urgenza dare seguito e contenuti, non solo a quel progetto, ma rafforzare le realtà industriali dell’elettronica e micro-elettronica territoriali a partire da Jabil. I fondi ci sono, il Governo Meloni ha rafforzato il Fondo nazionale per la microelettronica dai 3,3 miliardi previsti dal Governo Draghi a 4,15 miliardi per agevolare le imprese attraverso contratti di sviluppo, promuovendo nuovi investimenti nel settore, compresa la creazione di nuovi stabilimenti o la riconversione di siti industriali esistenti”.
In questi mesi molte voci sono legate al futuro di Jabil, comprese ipotetiche e fantasiose cessioni a imprenditori locali. La Rsu della Jabil unitamente a Fim Fiom Uilm credono che il futuro di Jabil debba rimanere in capo alla stessa Jabil.
Nei prossimi giorni inviteremo la politica locale, regionale e i parlamentari del territorio ad un confronto per informare non solo circa la gravità della situazione, ma anche le potenzialità per riqualificare e rilanciare il sito casertano. Sarà sollecitato nuovamente l’incontro al Mimit.
Il depauperamento industriale del territorio degli ultimi 10 anni lo si può fermare solo se vi è una presa di posizione dell’intero contesto Casertano a partire dalla Politica.

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