Per la vertenza Wartsila ha prevalso il buonsenso

La vertenza Wartsila partita il 14 luglio 2022, dopo un anno e mezzo circa è entrata in una nuova fase. L’onere della re-industrializzazione, inizialmente assunto dalla multinazionale finlandese con l’accordo sottoscritto in sede ministeriale il 29 novembre 2022, è stato disatteso e nei fatti le proposte di re-industrializzazione portate al tavolo da Wartsila si sono rivelate inconsistenti e non sufficienti a dare prospettiva a un’area industriale importate come quella di Bagnoli della Rosandra.

MIMIT IN PRIMA LINEA
Di fatto il compito di guidare la re-industrializzazione è stato ora assunto dalle Istituzioni con in prima linea il MIMIT e la Regione FVG. L’intento è di sottoscrivere entro i prossimi sei mesi un Accordo di Programma che ponga le basi per la continuità industriale del sito e la garanzia occupazionale dei lavoratori. In questo senso il 17 gennaio, è stato raggiunto con Wartsila un accordo per la proroga del contratto di solidarietà. Nello stesso sono accordo contenuti l’impegno della multinazionale finlandese ad accompagnare attivamente la re-industrializzazione delle aree dismesse, nonché il ruolo delle istituzioni a realizzare la re-industrializzazione attraverso l’Accordo di Programma anche per il tramite del ruolo di Ansaldo Energia che nel frattempo ha palesato il suo interesse a sviluppare un progetto industriale su Trieste. L’accordo è stato raggiunto non senza poche difficoltà. Ci sono voluti ben tre tavoli ministeriali tra fine dicembre 2023 e le prime settimane di gennaio per trovare un’intesa con Wartsila tentata più volte ad aprire nuovamente la procedura di licenziamento collettivo inseguendo la logica della certezza dei “tempi d’uscita” rispetto alla volontà di costruire un percorso in un clima di tregua sindacale.

IL BUONSENSO
Alla fine, vogliamo credere così, è prevalso il buon senso, e l’intesa è stata trovata. Adesso però è tempo di lavorare velocemente nel chiudere un Accordo di Programma che al suon interno contenga una valida proposta industriale finalizzata a dare prospettiva ad un’area dalle forti potenzialità. Per questo motivo va approfondito il piano industriale di Ansaldo Energia sia nei numeri degli occupati che nei tempi di realizzazione che ad oggi si annunciano ancora troppo lunghi. Va inoltre verificato se Mistubishi è ancora nella partita con Ansaldo Energia e se l’Accordo di Programma potrà gettare le basi per l’insediamento di altre attività produttive con l’obiettivo di realizzare una sorta di polo dell’idrogeno che potrebbe rappresentare un punto di svolta nazionale verso la conversione alle cosiddette fonti energetiche vedi. Non va sottovalutato anche il futuro di ciò che resta di Wartsila nel nostro paese; il Services infatti tra Trieste e le basi di Genova, Napoli e Taranto conta più di 800 lavoratori. Quale sarà il suo futuro a fronte della produzione spostata in Finlandia? Gli interrogativi sul più piano industriale triennale presentato da Wartsila sono ancora tanti ed andranno risolti. Anche la ricerca e sviluppo annunciata dai finlandesi come progetto da sviluppare a Trieste che sviluppi avrà nei prossimi anni? I temi da affrontare sono ancora tanti e come sempre il tempo è poco e a noi resta un’unica strategia: non abbassare mai la guardia!

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