Electrolux: 300 esuberi in Italia, ma c’è la conferma degli investimenti. Parte la trattativa per il rilancio di Solaro

Il Gruppo Electrolux, così come illustrato dalla Direzione Aziendale nell’incontro dell’8 novembre, a livello globale risente del contesto drammatico caratterizzato sia da una crescita dell’inflazione che da un significativo calo dei consumi compresi gli elettrodomestici. Ciò ha portato a margini negativi: nel terzo trimestre 2022 per 55 milioni di euro pari al -1,1% del fatturato, con un andamento particolarmente negativo in Nord America.
Nel 2023 le stime prefigurano un ulteriore peggioramento della domanda di mercato e anche in ragione di ciò nel terzo trimestre 2022 è stato avviato un programma di riduzioni costo, che comporterà nel complesso un esubero di 3.500 e 4.000 posizioni di lavoro. Di questi circa 300 esuberi riguarderanno l’Italia, per circa metà relativi al personale operaio e per l’altra metà al personale impiegatizio e dirigenti. Per il momento la Direzione di Electrolux non è stata più specifica, ma ha rinviato a un incontro successivo nel quale si dovrà necessariamente entrare maggiormente nel merito.

INVESTIMENTI
Sul versante degli investimenti, invece, gli stessi sono stati confermati per l’Italia, compreso il progetto significativo per Solaro per una futura piattaforma di lavastoviglie. Electrolux giudica infatti la lavastoviglie sempre più strategica, poiché non ancora relegata a un mercato di mera sostituzione e dunque potenzialmente in crescita, per queste ragioni vi è l’intenzione di produrre nella fabbrica italiana il nuovo prodotto, che punterà su bassi consumi e alte performance.
Con la nuova piattaforma la Direzione di Electrolux immagina di poter arrivare dagli attuali 780mila pezzi a 960mila nel 2024, a 1.140mila nel 2025 e a 1.329 nel 2026.
Tuttavia, lo stabilimento di Solaro ha bisogno di un’intensa riorganizzazione nel reparto tecnologico ormai obsoleto, nell’impianto di imballaggio e delle linee di montaggio, con una mole di investimenti nel periodo 2023-2026 di 102 milioni di euro.

L’ACCORDO SINDACALE
Per questo motivo il piano di Electrolux è condizionato al raggiungimento di un accordo con le organizzazioni sindacali. In particolare, la richiesta aziendale è di passare dall’attuale gettito produttivo, pari a 90 pezzi all’ora, fra due anni a un gettito di 118 pezzi all’ora, per una produzione giornaliera di 5.970 pezzi. Per quanto riguarda i riflessi sulla prestazione lavorativa, la maggiore frequenza sarebbe bilanciata dal miglioramento ergonomico delle postazioni e dal potenziamento dell’organico, che comunque ancora non è stato quantificato. Ma si tratta di temi su cui occorrerà entrare analiticamente nel merito. Quello di Solaro è un progetto estremamente ambizioso, non scontato nel suo esito, che incide molto sulla organizzazione del lavoro.

ASSEMBLEE CON I LAVORATORI
Subito dopo l’incontro sono partire le assemblee sui luoghi di lavoro e la trattativa riprenderà il 28 novembre. “Siamo decisi a chiedere – spiega Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm e responsabile per il settore degli elettrodomestici – che l’investimento si faccia in Italia, ma anche una serie di richieste precise. Innanzitutto, l’incremento di prezzi ora non può essere elevato come vuole l’azienda, bisogna poi creare uno scivolo pensionistico per alleggerire la fase di cassa integrazione che comunque attraverseremo il prossimo anno, bisogna inoltre creare un bacino con i lavoratori a termine impiegati a Solaro per poterli riconfermare quando risaliranno i volumi grazie agli investimenti. Infine, bisogna individuare un momento di confronto in azienda dopo il 28 per verificare nel dettaglio le nuove saturazioni così come progettate dall’azienda per appurare che le condizioni di lavoro non peggiorino dal punto di vista della salute e sicurezza”.
Fim Fiom Uilm auspicano la possibilità di trovare un’intesa che tenga conto di tutte le esigenze e che per Solaro sarebbe una grande opportunità per garantire il futuro a medio e lungo termine.

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