Ccnl: la trattativa è entrata nel vivo con incontri tecnici e focus su temi cruciali

Il primo degli incontri tecnici con Federmeccanica-Assistal che ha riallacciato i fili della discussione sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici si è svolto il 1° dicembre. “L’inquadramento professionale è uno dei temi centrali e ne chiediamo una riforma da moltissimo tempo”. Ha esordito Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, al tavolo con la controparte.
Il leader dei metalmeccanici della Uil ha spiegato, infatti, che si tratta di un argomento molto complesso che richiede sicuramente un approfondimento di merito accurato che vada nell’esclusivo interesse dei lavoratori.
“La proposta della nostra controparte, infatti, ne cambia radicalmente l’impostazione e noi dobbiamo approfondire cosa potrebbe comportare questo nuovo sistema ”.

UN METODO DI LAVORO
“Gli incontri che abbiamo avuto sono stati importanti per stabilire prima di tutto un metodo di lavoro al fine di avviare un confronto costruttivo. Di volta in volta tireremo una linea per capire dove siamo arrivati e cosa abbiamo prodotto”, ha spiegato.
Una di queste linee è stata quindi già tracciata il 2 dicembre, quando Federmeccanica-Assistal e i sindacati si sono rivisti per discutere di altre tematiche cruciali come salute e sicurezza, partecipazione e relazioni industriali. “Elementi che bisogna implementare e rafforzare, trovando le migliori soluzioni per i lavoratori e per le imprese”, ha aggiunto Palombella.
In particolare, sulla sicurezza sarà importante proseguire il lavoro che le organizzazioni stanno svolgendo da tempo insieme all’Inail per avere una banca dati completa e quindi un quadro generale, soprattutto alla luce dei cambiamenti causati dalla pandemia. Inoltre, come ha spiegato Luca Colonna: “Occorrerà rendere cogenti gli strumenti attualmente presenti, come la formazione congiunta tra Rls e Rspp i break formativi, per rafforzare la tutela della salute e sicurezza nei posti di lavoro”.
“Altre tematiche per noi importanti – ha aggiunto Colonna – sono il cuneo fiscale che i lavoratori subiscono, la questione delle competenze e le politiche attive. Dobbiamo trovare degli strumenti adeguati per arrivare a una posizione comune che migliori le attuali condizioni, come per esempio sulla staffetta generazionale”.

TERZA GIORNATA
Il 3 dicembre la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici è proseguita con un approfondimento su importanti tematiche come la formazione, il mercato del lavoro, le politiche attive e il sistema degli appalti. “È necessario un salto di qualità del settore metalmeccanico per essere al passo con i tempi, soprattutto dopo i forti mutamenti causati dal Covid-19, e per trainare la ripresa del nostro Paese. Tutto questo deve avere come pre condizioni inderogabili la tutela e il rafforzamento dei diritti dei lavoratori e la salvaguardia occupazionale”, ha detto a margine Rocco Palombella.
Il diritto soggettivo alla formazione deve rappresentare un elemento fondante ed è necessario un suo potenziamento, soprattutto alla luce dei profondi cambiamenti dovuti alla pandemia, come per esempio sulle competenze digitali. Questo può avvenire, oltre che con la conferma delle 24 ore durante l’orario di lavoro, con strumenti di esigibilità di efficacia, con un maggior coinvolgimento e con sanzioni per le aziende che non applicano questa parte contrattuale. “Solo così si potranno risolvere le contraddizioni odierne, anche attraverso interventi su alcuni aspetti dell’alternanza scuola-lavoro e degli Istituti tecnici che oggi rappresentano delle storture e che rischiano di bloccare il meccanismo”, ha spiegato il leader Uilm.
“Consideriamo inoltre sia necessaria l’estensione della clausola sociale, l’applicazione contrattuale e la piena tutela dei diritti dei lavoratori, soprattutto nelle aziende appaltatrici di imprese metalmeccaniche. Questo deve avvenire attraverso strumenti più stringenti per rendere esigibili queste misure, superando la semplice raccomandazione. Per noi ogni lavoratore, senza alcuna distinzione, devono essere rispettati i diritti previsti dal contratto nazionale”.
Altra tematica cruciale trattata è stata quella dello smartworking, per il quale bisognerà prevedere una normativa che superi l’emergenza attuale e che dia regole universali al fine di garantire una maggiore conciliazione del tempo vita-lavoro per gestire al meglio l’assenza di socialità che può comportare il lavoro da casa, per garantire la rappresentanza e affinché l’uso di questo strumento avvenga in modo graduale.
Alla luce di queste prime giornate di intenso lavoro, il negoziato sembra essere ripartito senza pregiudiziali per arrivare a un contratto che ridarà dignità e maggiore salario ai lavoratori e che rappresenterà indubbiamente una spinta per la ripresa del nostro Paese. Il contratto rimane ancora oggi, soprattutto oggi, il primo strumento di garanzia per i lavoratori.

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