Automotive: primo passo avanti sugli incentivi alle auto inquinanti, ma si può fare di più

“Sono stati presentati alla legge di bilancio 2021 emendamenti che prevedono il rifinanziamento della misura prevista dal Decreto Legge Agosto per l’acquisto di auto a basse emissioni di CO2 g/km’ e l’incentivazione per il rinnovo del parco dei veicoli commerciali leggeri, entrambe misure che si muovono nella giusta direzione e ci auguriamo vivamente vengano approvate”. Così Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm del settore.
Per le auto sono previsti fondi per circa 325 milioni per un semestre, mentre la misura sui commerciali prevede uno stanziamento di 70 milioni di euro per il 2021 ed è rivolta alle imprese che svolgono servizi di trasporto merci con veicoli leggeri fino alle 3,5 tonnellate a cui è riconosciuto un contributo differenziato in base alla massa del veicolo e alle alimentazioni.

SOSTEGNO AL MERCATO
“Le misure proposte, se approvate, saranno fondamentali per sostenere il mercato e quindi l’industria automotive in una fase di rinnovata emergenza sanitaria ed economica – sottolinea Ficco – e ha anche il merito di accogliere in parte alcune osservazioni, due in particolare, che noi come Uilm facevamo da tempo e che ci avevano portato in passato a polemizzare non poco con il Governo, vale a dire allargare gli incentivi ai veicoli commerciali leggeri le cui produzioni nazionali sono fortemente presenti sul mercato, nonché quello di incentivare il rinnovo del parco auto con tutte le tecnologie a basse emissioni, anche quelle tradizionali”.
Il sostegno alla sostituzione delle auto inquinanti è reso necessario dal fatto che la Unione europea impone obiettivi di decarbonizzazione molto stringenti. E’ pertanto fondamentale, ricorda Ficco “che per raggiungere gli obiettivi come Paese, bisogna tenere in considerazione soprattutto persone e famiglie che hanno meno disponibilità economica per cambiare la loro auto inquinante, rendendo accessibili davvero a tutti gli incentivi, ampliando anche la platea delle auto da acquistare”.

UN PRIMO PASSO
La speranza è che queste misure rappresentino l’inizio di un più complessivo mutamento di atteggiamento verso il settore dell’auto e dello sviluppo della mobilità sostenibile in Italia, che abbia un approccio concreto e attento agli interessi nazionali.
“In considerazione anche dei pesanti effetti sul settore della pandemia, non è più rinviabile – conclude Ficco – l’adozione di una strategia nazionale sul settore automotive, per definire strumenti e strategie necessarie per sostenere la intera filiera produttiva verso le nuove tecnologie. Gli altri paesi lo hanno già fatto e noi come Italia continuiamo ad accumulare ritardo”.

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