Uilm: l’impegno quotidiano per affrontare gli effetti della pandemia

Oltre cento partecipanti e più di 20 interventi per una discussione seria e puntuale sulla situazione economico-sociale nel settore metalmeccanico e nel Paese determinata dalla pandemia: così possiamo riassumere la giornata del 27 maggio 2020 quando si è riunito il Consiglio Nazionale Uilm in videoconferenza.

IMPEGNO E PASSIONE
A partire dalla relazione introduttiva del Segretario generale Rocco Palombella, si è sviluppato un dibattito sull’impatto economico della pandemia che, si legge nel documento finale, “si prospetta drammatico per i prossimi mesi e per questo occorre che la Politica sappia individuare e poi applicare, con il coinvolgimento delle Parti Sociali, una politica industriale in grado di sostenere la ripresa produttiva nel settore manifatturiero, affrontando e risolvendo le crisi e sostenendo i settori strategici, anche varando strumenti innovativi”.

La Uilm sottolinea come “gli strumenti fin qui adottati durante questa emergenza hanno mostrato molti limiti” come nel caso della “cigo Covid-19 che, nonostante le promesse, vede troppi lavoratori ancora in attesa dell’erogazione” oltre alla “inadeguatezza del trattamento”.
Il Consiglio nazionale ha voluto evidenziare come “anche i lavoratori così detti fragili si vedono talvolta negare le giuste tutele a causa di ambiguità e lacune della relativa normativa”.

SICUREZZA E LAVORO
Il settore metalmeccanico, che occupa 4 milioni di lavoratori, “alla luce delle domande di malattia professionale per Covid-19 presentate all’Inail da fine febbraio ai primi di maggio, ha registrato poco più di un migliaio domande su un totale di 44 mila”. Questo dato, recita la relazione finale, “ci permette di sostenere che, anche grazie all’impegno del Sindacato, delle Rsu e degli Rls per definire i Protocolli, le fabbriche e gli uffici non sono stati luoghi di contagio”.
In questo quadro, prosegue il documento, “anche i rinnovi contrattuali, a cominciare dalla trattativa Federmeccanica-Assistal, sospesa di fatto ai primi di marzo, devono tener conto della nuova situazione, ma anche della necessità dei lavoratori e delle lavoratrici di essere sostenuti da un aumento del reddito netto, anche per far fronte degli aumenti dei prezzi che si stanno cominciando a registrare”.
Nel rinnovo del contratto, secondo la Uilm, dopo i grandi cambiamenti dell’organizzazione del lavoro causati dalla pandemia, dovrà essere posta “grande attenzione alla regolamentazione dello smart working”.
Il Consiglio nazionale Uilm ritiene, infine, che “sia necessario poter esercitare tutte le libertà sindacali nel rispetto delle norme di sicurezza, a iniziare dalle assemblee di fabbrica”.

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