G&W Electric chiude e licenzia più di 120 lavoratori a Foggia e Peschiera Borromeo

Un’altra multinazionale dice addio all’Italia e lascia a casa oltre 120 persone, 114 a Foggia e 7 a Peschiera Borromeo, alle porte di Milano. Il primo è lo stabilimento dove si producono quadri elettrici, il secondo è l’ufficio vendite.

DOCCIA GELATA
Il monito dei sindacati non tarda ad arrivare, il primo a commentare la notizia è il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella: “È intollerabile quanto accaduto ai lavoratori della G&W Electric, azienda storica del territorio foggiano che realizza quadri elettrici di bassa e media tensione, acquisita nel 2019 da una multinazionale americana”.
Le motivazioni? Insostenibilità dei costi di produzione, anche a causa del caro energia.
Lo stabilimento foggiano è sorto negli anni Settanta grazie alla famiglia ravennate Tozzi che lo ha guidato fino alla cessione al gruppo statunitense con sede in Illionois.
“Una doccia gelata – continua il Leader Uilm – perché nei vari incontri con l’azienda negli ultimi anni, non erano mai emerse particolari preoccupazioni né sull’andamento produttivo né sul piano economico”. Al contrario, l’azienda ha sempre ribadito una buona prospettiva industriale, grazie anche a commesse importanti e crescita futura del comparto elettrico.

LO SCIOPERO FIM FIOM UILM
Il 24 gennaio Fim Fiom Uilm hanno indetto uno sciopero di 3 ore con presidio davanti ai cancelli della fabbrica foggiana per esprimere tutta la loro contrarietà verso la decisione assunta dal management aziendale giudicata “sbagliata e pericolosa”. Le sigle metalmeccaniche territoriali hanno ribadito come “la grave situazione economica, frutto unicamente delle scelte sbagliate assunte dall’azienda, non può e non deve mettere a rischio il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori”. Le organizzazioni sindacali hanno espresso la necessità che si arrivi a soluzioni alternative richiamando la responsabilità sociale d’impresa.

FAR WEST DELLE MULTINAZIONALI
“Questa purtroppo – aggiunge Palombella – è l’ennesima multinazionale che viene nel nostro Paese, compra un’azienda e poi dall’oggi al domani, senza alcun preavviso, mette in mezzo alla strada centinaia di lavoratori. Una vergogna indicibile che nessuna legge finora approvata dai vari Governi ha bloccato minimamente. L’Italia non può essere il far west dei diritti dei lavoratori, non può essere sfruttata e gettata via dalle multinazionali”.
Palombella chiede l’intervento immediato al Ministro Urso con l’apertura di un tavolo urgente per dare una risposta immediata ai lavoratori, alle loro famiglie e ai territori, in particolar modo quello di Foggia che già è in forte difficoltà.

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