Comitato esecutivo IndustriAll Europe: come uscire dalla crisi energetica

di Chiara Romanazzi

Il 30 novembre e il 1° dicembre si è svolta la riunione del Comitato Esecutivo di IndustriAll Europe a Bruxelles nella sede storica del sindacato europeo. Si è trattata dell’ultima riunione in quella sede, poiché il palazzo della Trade Union House è stato venduto e il sindacato industriale europeo si trasferirà in una sede in affitto a marzo del prossimo anno. Nel corso della riunione è stata descritta la condizione di povertà in cui si trovano i lavoratori europei, l’emergenza sociale che è caratterizzata dall’inflazione alle stelle, dal calo del potere d’acquisto e non per ultima dalla crisi energetica, a causa della quale si stanno registrando molte perdite di posti di lavoro in tutta Europa. La contrattazione collettiva è la risposta per compensare la caduta dei salari e l’aumento del costo della vita, motivo per cui è fondamentale contrattare gli aumenti contrattuali.

CRISI ENERGETICA
Luc Triangle ha ricordato anche in questo esecutivo che IndustriAll Europe chiede uno SURE 2.0 per poter affrontare l’emergenza sociale ed energetica attraverso un budget dedicato.
È stato inoltre denunciato il forte rischio di deindustrializzazione che vive l’Europa a causa della crisi energetica. Infatti, a causa dell’aumento dei prezzi energetici nell’Unione Europea, c’è un maggior rischio che le produzioni vengano spostate dall’Unione Europea verso altri Paesi. A tal proposito, IndustriAll Europe ha chiesto all’Unione Europea l’istituzione di un tetto al prezzo del gas e dell’elettricità.
IndustriAll Europe durante i suoi incontri con la BCE, con le organizzazioni datoriali europee in vista del Consiglio Europeo sull’energia, ha condiviso le proprie preoccupazioni per i posti di lavoro industriali.
Il tema della crisi energetica è stato talmente al centro del dibattito dell’ultimo esecutivo europeo, a cui è stata dedicata anche una tavola rotonda. È stata ribadita la necessità di dover fare delle riflessioni approfondite su come controllare il prezzo dell’energia e sulla necessità di doverci dotare di una strategia a breve e a lungo termine.
In Germania si è discusso a lungo sull’ abbandono del carbone, della produzione dell’energia nucleare e sono stati definiti dei modelli nazionali perché non c’è fiducia nel modello europeo. Diventa sempre più urgente trovare il modo per recuperare il gas, dato che in Europa è troppo poco. Per questo motivo, diventa indispensabile dover ricorrere alla solidarietà europea, come ha ricordato Michael Vassiliadis nel suo intervento. Per evitare che le aziende traggano profitto, si dovranno garantire gli approvvigionamenti di gas.

IL DIBATTITO
Dal dibattito che si è sviluppato è emerso che l’energia e i beni essenziali devono essere al di fuori delle regole del mercato. Invece che creare un quadro solidale tra i Paesi, è stata imposta una concorrenza spietata tra i Paesi. L’inflazione è molto alta anche in Repubblica Ceca, dove attualmente è al 18%. Qui l’elettricità viene prodotta da una compagnia di proprietà dello Stato, ma, nonostante ciò, i prezzi dell’energia sono molto elevati. Inoltre, in questo Paese c’è sempre più carbone nel mix energetico anche se è comunque pronto ad usare anche il nucleare.
Per quanto riguarda il Regno Unito, quest’ultimo è sempre stato meno dipendente dall’ energia russa (circa il 5%), ma ciò che è importante, in questo caso, è osservare le relazioni tra Regno Unito e Stati Uniti, che sono i Paesi che dipendono di meno dalla Russia. Inoltre, nel Regno Unito è stato fissato un tetto energetico di 2.500 sterline.
A seguito di questa tavola rotonda, è stato elaborato un comunicato stampa reperibile su: https://news.industriall-europe.eu/Article/818 e si è anche dibattuto sulla eventualità di effettuare o meno una manifestazione europea che molto probabilmente si svolgerà prima della prossima primavera e avverrà concordando un’unica data in cui si svolgeranno manifestazioni a livello nazionale.

ALTRI TEMI
Durante la riunione del comitato esecutivo è stata approvata la richiesta di affiliazione di 12 sindacati ucraini: è stato un avvenimento storico, visto che l’Ucraina è un nuovo candidato all’Unione Europea. Inoltre, si è discusso del prossimo congresso della Ces che si svolgerà a Berlino nel mese di marzo ed è stata sostenuta l’unica nomina attuale alla prossima carica di Segretario generale di Esther Lynch. Dopo l’elezione di Luca Visentini a Segretario generale del Csi, la carica da Segretario generale della Ces è rimasta vacante e pertanto verrà ricoperta Esther Lynch durante le elezioni da parte della Ces nel prossimo comitato esecutivo di dicembre.
Per quanto riguarda il Pacchetto FIT FOR 55, il Consiglio Europeo ha dato la sua posizione e ora si sta elaborando il testo finale. IndustriAll Europe ha posto la sua attenzione su alcuni punti del pacchetto, come l’adeguamento CBAM e lo scambio ETS. Anche a tal proposito il sindacato industriale europeo ha ribadito la necessità di avere una strategia comune europea.
La prossima conferenza sulla contrattazione collettiva si svolgerà a Milano il 2 e 3 febbraio 2023. In quell’occasione verrà posta l’attenzione su come la contrattazione può sostenere la giusta transizione. La discussione verterà essenzialmente su 4 panel:

  1. Contrattare per salari equi
  2. La trasformazione verde e digitale
  3. Migliorare il dialogo sociale per affrontare le sfide della contrattazione settoriale
  4. Il costo della vita e delle politiche energetiche nella giusta transizione

Ma il prossimo importante appuntamento è la Conferenza di metà mandato di IndustriAll Europe che si svolgerà a Salonicco dal 30 maggio al 1° giugno 2023. Lo slogan sarà: “Il potere del sindacato, una voce forte per i lavoratori industriali in Europa”. Discuteremo in quell’occasione di come affrontare le nuove sfide del mercato del lavoro, di come coinvolgere i giovani visto che saranno richieste nuove competenze con la doppia transizione, come poter rafforzare la politica contrattuale e come migliorare il dialogo sociale.

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