Dal Congresso Uil un appello per un Paese con più diritti e meno disuguaglianza  

Più diritti e meno disuguaglianze. Così, con questo slogan, il 13 ottobre si è aperto il XVIII Congresso della Uil che vuole essere il sindacato delle persone, il sindacato del Terzo Millennio e lo fa con una veste innovativa e proiettata al futuro. Una sala gremita, una comunità in cui riconoscersi come individui che vogliono tornare innanzitutto a dare un valore alle persone e ridare senso al lavoro.
È il Congresso delle novità con allestimenti futuristici ed ologrammi per rappresentare le trasformazioni epocali che attraversano la nostra quotidianità e a cui occorre dare risposte efficaci e inclusive, ma anche uno spazio che dona rinnovato protagonismo alla battaglia che più di tutte porta la firma della Uil, quella di zero morti sul lavoro.

TESTIMONIANZE
Ad aprire i lavori non le istituzioni, ma le voci di coloro che spesso non trovano spazio per raccontare le proprie storie. Storie di vita, di lavoro precario e sfruttato, donne e uomini ridotti ad essere i nuovi schiavi del Terzo Millennio. Che hanno pagato sulla propria pelle l’atrocità del caporalato rischiando persino la vita, che non hanno un contratto nazionale, sono state licenziate o costrette a dimettersi perché incinte. Conosciamo così, grazie a questo appuntamento, la storia di Taina, Katia, Cosmano, Rossella e tantissimi altri che hanno combattuto o lo stanno facendo per vedersi riconosciuti i propri diritti anche quelli che sembrano i più scontati.
Nuove e vecchie professionalità, digital creators, ricercatori che, dopo un’esperienza all’estero, tornano in Italia, non certo per convenienza, ma per la voglia di lottare e dare un futuro alla ricerca anche in Italia dove i ‘cervelli in fuga’ si formano e vorrebbero restare.
Dal palco intervengono poi testimonial, sportivi e attori, tra cui Ambra, Somma, Cacioppo, Fasma per parlare di diritti da difendere, riconquistare e costruire ex novo.

Pierpaolo Bombardieri

CAMBIARE PELLE
La Uil sceglie la cornice del suo XVIII Congresso nazionale per cambiare pelle. Davanti a oltre 2.700 tra delegate, delegati e ospiti, il segretario generale Pierpaolo Bombardieri, insieme a tre dei suoi ex leader, Giorgio Benvenuto, Luigi Angeletti e Carmelo Barbagallo, “srotolano” la nuova bandiera dove “Il Sindacato dei cittadini”, locuzione storica proposta al IX Congresso del 1985, diventa “Il Sindacato delle persone”.
La Uil adotta, inoltre, anche un simbolo di appartenenza: un cerchietto azzurro che compendia il senso di partecipazione a una comunità che vuole essere la più ampia e diffusa possibile.
Chiaro il messaggio che lancia il Segretario Generale Pierpaolo Bombardieri nella sua relazione: “L’idea del ‘Sindacato delle persone’ nasce dalla volontà di fondare un nuovo umanesimo sociale e sindacale che richiami i valori della solidarietà e dell’umanità, per rappresentare le persone, a prescindere dall’età, dalla religione, dalla provenienza geografica. Vogliamo rivolgerci a tutte queste categorie: giovani, anziani, periferie di questo Paese e tutti coloro che non riescono ad avere rappresentanza”.

Rocco Palombella

UN PAESE GIUSTO
“In questi giorni abbiamo analizzato e denunciato il malessere in cui vivono le persone che noi rappresentiamo presentando proposte concrete per una società migliore”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, intervenendo dal podio nel corso della seconda giornata di dibattito.
Tre cifre su tutte: 12 miliardi l’aumento della spesa familiare negli ultimi 6 mesi; 3 miliardi la perdita del potere d’acquisto e 9% il record dell’inflazione. Numeri che si commentano da soli.
“Da diversi anni – ha aggiunto – la politica non ha saputo e voluto fare scelte lungimiranti né adottare interventi strutturali. L’unico strumento individuato negli ultimi anni per far ripartire la nostra economia è stato ‘il bonus’. Il governo ne ha inventati più di 50 per un ammontare complessivo di oltre 100 miliardi!”.

ECONOMIA IN GINOCCHIO
“I settori che trainano la nostra economia sono in ginocchio e con l’avvicinarsi dell’inverno la situazione peggiorerà colpendo ancora di più i lavoratori e le proprie famiglie. Come abbiamo dimostrato durante le grandi emergenze, dobbiamo incalzare il parlamento che si è appena insediato e il governo che si sta per formare affinché individuino provvedimenti strutturali e urgenti per favorire la crescita, per una vera riforma del sistema fiscale che salvaguardi il principio della progressività, per una vera lotta all’elusione e all’evasione fiscale, per il superamento della Legge Fornero e per la sicurezza sui luoghi di lavoro”.
“Per raggiungere i nostri obiettivi bisogna eliminare ogni forma di lavoro precario e a tempo. Dobbiamo denunciare ancora una volta l’assenza di una vera politica industriale necessaria per salvaguardare e rilanciare il nostro sistema produttivo e i posti di lavoro. Rigettiamo qualsiasi tentativo legislativo per stabilire un salario minimo. Non ci stancheremo mai di dire che per noi il salario minimo è rappresentato dai minimi contrattuali. Bisogna invece rendere obbligatoria per tutte le aziende l’adesione ai contratti nazionali firmati da Cgil Cisl e Uil”.



LA TRANSIZIONE È ADESSO

“Bisogna affrontare il tema della transizione ecologica e digitale ormai necessario per arrestare il processo di distruzione del Pianeta. Non si torna più indietro! Il cambiamento è una realtà, dobbiamo far diventare la transizione un’opportunità e non un rischio. Per questo dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per evitare grossi problemi dal punto di vista occupazionale e sociale. Investimenti, formazione, riqualificazione e una modifica sostanziale dell’orario di lavoro possono essere alcune delle misure da mettere in campo.”
Mentre scriviamo è in corso la seconda giornata di dibattito, domani come di consueto ci saranno gli adempimenti congressuali con l’elezione del Segretario generale e della Segreteria.

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