L’Editoriale

Care lavoratrici e cari lavoratori,

sono state settimane intense dedicate in parte alla preparazione del nostro Congresso nazionale che, come certamente sapete, si svolgerà il 4, 5 e 6 ottobre a Roma.

Sarà un’occasione importante e una grande prova di democrazia, parleremo delle problematiche che affliggono il nostro settore e in particolare ci concentreremo sulla Transizione ecologica.
Ci attendono grandi sfide e noi metalmeccanici vogliamo, ancora una volta, fare da traino alle altre categorie e insistere con il governo affinché si stabiliscano tempi e programmi certi per il passaggio da un sistema all’altro limitando il più possibile gli effetti sull’occupazione.

Il 5 ottobre mattina, infatti, si svolgerà una tavola rotonda che ha come tema centrale proprio quello della Transizione ecologica. Tra i relatori ci saranno Pierpaolo Bombardieri della Uil, Davide Mele di Stellantis, Franco Bernabé di Acciaierie d’Italia e Leonardo Becchetti dell’Università di Tor Vergata. Modererà l’incontro il giornalista Rai Angelo Mellone.

Inoltre sarà l’occasione per condividere un lavoro che abbiamo realizzato in collaborazione con l’Ente non profit, EStà: una ricerca sulla Transizione ecologica che potrà essere un valido strumento per tutti noi, da utilizzare anche in futuro nei nostri Consigli territoriali.

Come sapete, le elezioni del 25 settembre scorso hanno dato al Paese una conformazione politica ben precisa: il centrodestra è stata la coalizione più votata, con oltre il 44% dei consensi. Ma il dato più allarmante riguarda l’astensionismo: un italiano su tre non si è recato a votare. E questo dimostra come cresce sempre di più la distanza tra i cittadini e la politica nel nostro Paese.
L’Italia, poi, si è mostrata divisa ancora una volta tra Nord e Sud anche sul voto.

Naturalmente noi non faremo sconti a nessuno e ci confronteremo con il futuro Governo indipendentemente dal colore politico. Il merito delle questioni ci ha sempre consentito di tenere la barra dritta e agire con l’unico obiettivo di salvaguardare il lavoro difendendo i lavoratori.

Al nuovo Governo chiederemo comunque di fare in fretta: servono interventi immediati sul caro bollette, per abbassare l’inflazione che sta riducendo il potere d’acquisto dei lavoratori, per contenere i prezzi e per tutelare il nostro patrimonio industriale. E chiederemo ovviamente di confrontarsi con Cgil Cisl e Uil prendendo in considerazione la piattaforma unitaria e le proposte su fisco e pensioni.

C’è una buona notizia sul fronte delocalizzazioni: il Tribunale di Trieste ha dato ragione ai lavoratori di Wartsila obbligando i finlandesi a ritirare la procedura di licenziamento. Finalmente possiamo iniziare una discussione senza pregiudiziali e ad armi pari, alla luce anche delle nuove disposizioni contenute nel Decreto Aiuti ter che ha inasprito la procedura per le aziende che decidono di delocalizzare.

Invece per quanto riguarda Whirlpool, dopo mesi di manifestazioni finalmente il 28 settembre siamo stati convocati al Ministero dello Sviluppo economico. La multinazionale ha disertato l’incontro, nonostante fossero presenti i Ministri Giorgetti e Orlando, un atteggiamento inammissibile anche perché hanno spostato la discussione con il sindacato a valle delle dichiarazioni che faranno agli azionisti a fine ottobre.

In questo mio editoriale ci tengo inoltre a esprimere la mia completa solidarietà alle donne iraniane che stanno protestando per la morte della giovane Mahsa, uccisa per aver mostrato una ciocca di capelli dal velo. Secondo un ultimo rapporto diffuso dall’agenzia Fars, circa 60 persone sono state uccise dal 16 settembre. Secondo altre fonti, però, i morti sarebbero almeno 76. Oltre 1.200 manifestanti sono stati arrestati. Noi appoggiamo il coraggio e la lotta per la libertà.

Detto questo, vi invito a leggere questo numero di Fabbrica società…

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