Leonardo: un accordo per il rilancio della Divisione Aerostrutture

Un’intesa che “consentirà di avere le giuste condizioni per assicurare un futuro industriale alla Divisione Aerostrutture e quindi a tutti i lavoratori che ne fanno parte”: è il giudizio della Uilm all’accordo quadro firmato il 18 gennaio scorso a Roma con Leonardo spa per la Divisione Aerostrutture che occupa 4.500 lavoratori nei siti di Pomigliano, Grottaglie, Nola e Foggia.
La pandemia ha colpito duramente questa divisione e in questa situazione complicata la Uilm, come si legge nel documento del Coordinamento nazionale, “ha accettato anche questa volta di assumersi una grande responsabilità perché ha ritenuto fondamentale sgomberare il campo da eventuali alibi del management aziendale”.

I PUNTI DELL’ACCORDO
La Uilm, sia a livello nazionale che territoriale, è consapevole che “il 2022 sarà un anno di sacrificio importante perché la gestione del vuoto lavoro sarà fatta utilizzando una serie di strumenti, inclusa la cassa integrazione e saremo ancora più determinati a controllare che gli impegni sottoscritti con questo accordo siano puntualmente rispettati”.
I punti principali dell’accordo riguarda il fatto che la Divisione Aerostrutture è rientrata nel perimetro delle attività centrali per Leonardo, è stato stabilito che ci sono limitazioni civili/militari fra le attività e che l’unico nuovo progetto militare, quello del Drone EuroMale, sarà sviluppato al 75% in Aerostrutture nei siti di Grottaglie e Foggia. Inoltre, vengono previste iniziative di ricerca e formazione avviate con Aerotech Campus e Leonardo Labs a Pomigliano diventano polo di aggregazione e volàno per lo sviluppo del territorio e della filiera produttiva. Infine, c’è la salvaguardia dei livelli occupazionali per tutto il perimetro e la valorizzazione delle professionalità interne attraverso percorsi di crescita e riqualificazione e investimenti industriali importanti in tutti i siti per accogliere nuove lavorazioni.

LA LOTTA PAGA
Questi obiettivi, secondo la Uilm, non erano “per nulla scontati all’inizio della vertenza” e sono stati raggiunti “grazie alla tenacia ed alla determinazione messa in campo da tutti i lavoratori con le mobilitazioni, lavoratori che avevano ben chiaro che si stava giocando la partita del futuro industriale”.
Dopo la firma di questo accordo per la Uilm “inizia una fase nuova in cui non ci potremo permettere di perdere ulteriore tempo” a partire dalle “giornate di vuoto lavoro da gestire che sono tante, soprattutto per il sito di Grottaglie”. Sarà un percorso di sacrifici per i lavoratori ma per i metalmeccanici della Uil “è fondamentale continuare a lavorare per mitigare il più possibile, anche con leve gestionali, l’impatto derivante dalla cigo”.

DALLE PAROLE AI FATTI
Ora la Uilm vuole “vedere tramutare in azioni tutte le parole scritte nell’accordo, nuove attività, altre commesse, altri clienti per saturare la capacità produttiva, altrimenti così come scritto nell’accordo quadro ci dovremo sedere nuovamente in autunno, per fare altri ragionamenti”.
L’unica soluzione disponibile, per le tute blu della Uil, “è far crescere il lavoro, soprattutto in un’area del Paese che ha sofferto più di altre l’impatto pandemico” e “solo attraverso il confronto costante e la condivisione di idee potremo costruire un sistema industriale capace di affrontare i cambiamenti”.
L’accordo è stato per la Uilm “il primo passo e crediamo che sarà fondamentale coinvolgere le RSU e le strutture territoriali per farlo diventare patrimonio di tutti”; inizia un percorso di “grande responsabilità verso le migliaia di lavoratori della Divisione Aerostrutture e abbiamo l’obbligo di agire rapidamente per non perdere la credibilità ritrovata in queste settimane”.

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