Jabil: confermata dal Mise la nascita di una newco tra Invitalia e TME

Venerdì 3 dicembre si è tenuto presso il ministero dello Sviluppo economico un nuovo incontro sulla vertenza Jabil a cui hanno preso parte la Direzione Aziendale Jabil, la Regione Campania, Confindustria Caserta, Invitalia, Anpal, TME e le delegazioni sindacali a tutti i livelli.
Jabil ha riconfermato che il piano industriale resta invariato e saturerà al massimo 250 persone entro il 2023. Per le 217 eccedenze, ancora in organico l’unica alternativa è la ricollocazione o l’uscita con esodo incentivato.

LA NASCITA DELLA NEWCO
Invitalia ha confermato quanto dichiarato ai lavoratori e alle organizzazioni sindacali dalla viceministra Alessandra Todde durante la visita allo stabilimento di Marcianise dello scorso 26 ottobre: la nascita di una newco con TME e con la partecipazione nel capitale di Invitalia al 49%. TME ha ribadito di avere progetti e commesse, verificati e valutati da Invitalia, per assorbire circa 200 lavoratori di Jabil.
Le organizzazioni sindacali, unitariamente, hanno ribadito ancora una volta che “il piano industriale di Jabil è insufficiente e deve essere maggiormente dettagliato per garantire una concreta e indispensabile permanenza sul territorio. È necessario conoscere quali saranno i piani produttivi, le attività e i clienti che determineranno l’aumento dei volumi così da scongiurare, nel medio/lungo termine, l’ennesimo e ulteriore ridimensionamento del perimetro occupazionale di Marcianise ed evitare che un’altra multinazionale, dopo anni di sacrifici fatti dai lavoratori e risorse messe a disposizione dallo Stato, abbandoni definitivamente il territorio”.

CONOSCERE IL PIANO INDUSTRIALE
In relazione al nuovo progetto industriale con la presenza di TME, pur considerando necessario il coinvolgimento diretto del Governo negli assetti societari della nuova Società, attraverso Invitalia, secondo i sindacati è comunque “indispensabile conoscere i dettagli del piano industriale per poterne valutare la sostenibilità, la concretezza e le conseguenziali ricadute occupazionali”.
Visti i negativi precedenti sui diversi progetti di reindustrializzazione presentati da Jabil, puntualmente discussi dalle organizzazioni sindacali in tutte le sedi istituzionali, corresponsabili nella sottoscrizione degli accordi e nei percorsi di verifiche per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, non è più il tempo dei “facili entusiasmi”.  Al contrario, è necessario che tutti si attivino concretamente per dare continuità produttiva ed occupazionale.

UN TERRITORIO GIÀ SEGNATO
Lo chiede un intero territorio che continua a subire un drammatico smantellamento del proprio tessuto industriale. Tra gli impegni assunti dalla viceministra durante la visita del 26 ottobre scorso al sito di Marcianise, ci sono anche quelli che riguardano la ricollocazione, nella newco, dei 23 lavoratori scaricati da Orefice Generators. Azienda presentata dalla Jabil, come soggetto industriale affidabile per il percorso delle reindustrializzazioni/ricollocazioni. Azienda che, dopo aver preso gli incentivi dalla multinazionale americana, ha comunicato la scelta di abbandonare il territorio obbligando il trasferimento di tutti i lavoratori in Sardegna.
“A oggi – concludo Fim Fiom Uilm e Failms Caserta – non ci risulta ancora che questi lavoratori siano stati contattati dalla Società TME. Ci auguriamo che gli impegni assunti dalla Todde e dall’Assessore alle attività produttive della Regione Campania riportino al lavoro i 23 lavoratori che, a oggi e da giugno 2021, non percepiscono alcun tipo di reddito”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *