Cgil Cisl Uil: cambiare le pensioni adesso

Sindacati in pressing sulle pensioni, perché si riapra subito il cantiere della riforma, prima dello stop a Quota 100 a fine anno. Tema su cui Cgil, Cisl e Uil insistono per l’avvio di un confronto con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, e lanciano l’iniziativa “Cambiare le pensioni adesso”.
“Con la nostra iniziativa – scrivono Cgil, Cisl e Uil – vogliamo rilanciare i temi della piattaforma sindacale: maggiore flessibilità per andare in pensione a partire dai 62 anni di età o con 41 anni di contributi; pensione di garanzia per giovani, lavoratori discontinui e con basse retribuzioni; tutela delle donne che sono state le maggiori vittime dell’inasprimento dei requisiti pensionistici degli ultimi anni; tutela dei lavori di cura, di chi svolge lavori usuranti e gravosi; sostegno del reddito dei pensionati; rilancio della previdenza complementare e trasparenza sui dati della spesa previdenziale e assistenziale”.

FASE UNO
Il confronto avviato lo scorso anno fra Cgil, Cisl e Uil e il governo in materia di pensioni, sulla base della piattaforma unitaria “Riformare le pensioni, dare lavoro ai giovani”, ha permesso di giungere alla sottoscrizione del verbale di sintesi del 28 settembre 2016 e all’emanazione di importanti misure che hanno introdotto un principio di flessibilità di accesso alla pensione, come la pensione anticipata per i lavoratori precoci, l’ape sociale, il cumulo contributivo gratuito e la semplificazione della normativa per i lavori usuranti.
Inoltre, per i pensionati, l’estensione della quattordicesima e della no tax area.

FASE DUE
Il confronto in corso sulla “fase due”, pur avendo fatto registrare alcuni, parziali, elementi di avanzamento, al momento sta evidenziando significative distanze, anche su elementi particolarmente rilevanti.
L’obiettivo delle organizzazioni sindacali è quello di determinare risultati concreti sui punti fissati nel verbale di sintesi, che vadano nella direzione indicata dalla piattaforma sindacale, che rimane il riferimento del sindacato per una riforma organica del sistema previdenziale nel nostro Paese.

I PUNTI DELLA PROPOSTA
I punti più significativi che Cgil Cisl e Uil pongono in questa fase all’attenzione del governo sono i seguenti:
1. Revisione del meccanismo di adeguamento dei requisiti di accesso alla pensione in relazione agli incrementi della speranza di vita. Si propone, inoltre, di costituire un gruppo di lavoro, composto dai rappresentanti dei ministeri e degli istituti competenti e da Cgil, Cisl e Uil, al fine di individuare i criteri in grado di poter misurare il diverso impatto delle attività lavorative sulla speranza di vita.
2. Superamento delle disparità di genere delle donne e valorizzazione del lavoro di cura. 3. Flessibilità in uscita e sostegno alle future pensioni dei giovani. Riduzione dell’importo soglia per l’accesso alle pensioni calcolate con il sistema contributivo.
4. Interventi per il rafforzamento della previdenza complementare e il rilancio delle adesioni.
5. Separazione della spesa previdenziale da quella assistenziale.
6. Ripristino della perequazione dei trattamenti pensionistici.
7. Ape sociale e pensione anticipata per i lavoratori precoci/Cumulo Gratuito.
8. Revisione delle norme che prevedono il posticipo del termine di percezione dei Tfr e dei Tfs dei dipendenti pubblici.
9. Emanazione del decreto di semplificazione delle procedure per il pensionamento in caso di lavoro usurante.
10. Verifica della consistenza delle risorse residuate per l’opzione donna e l’ottava salvaguardia relativa agli esodati gestendo le problematiche aperte.
11. La necessità di favorire una rapida approvazione della legge di riforma della governance degli Enti previdenziali, che affermi un vero sistema duale con una più precisa ed efficiente ripartizione dei poteri tra l’attività di gestione e l’attività di indirizzo strategico e di sorveglianza.

COESIONE E SOLIDARIETÀ SOCIALE
Per le tre confederazioni “un sistema previdenziale solido e sostenibile deve avere radici salde nell’occupazione di qualità, e noi stiamo lavorando in questo senso consapevoli che senza lavoro non c’è previdenza e che la previdenza è strumento di coesione sociale e non solo una voce della spesa pubblica. E l’Italia – concludono – oggi ha grande bisogno di coesione e solidarietà sociale”.

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