Jsw: ora tempi certi sul rilancio di Piombino

Ancora un rinvio e incertezza sul futuro dell’ex Lucchini di Piombino. E’ l’estrema sintesi dell’incontro in videoconferenza dell’11 dicembre, presenziato dal ministro del Mise Stefano Patuanelli e dal sottosegretario Alessia Morani, a cui hanno partecipato rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali e locali, il vice presidente JSW Italy, Marco Carrai, i rappresentanti di Regione Toscana e Comune di Piombino.

INCERTEZZA SU RILANCIO
“Rimaniamo molto perplessi sul futuro della ex Lucchini di Piombino” così hanno dichiarato Guglielmo Gambardella e Lorenzo Fusco, rispettivamente coordinatore nazionale Uilm per la siderurgia e segretario responsabile Uilm Piombino a margine della riunione.
Dopo due anni dall’acquisizione di Cevital da parte di Jindal, i lavoratori attendono che “Jsw Italy mantenga gli impegni assunti per il rilancio del sito piombinese”.
Gambardella e Fusco sottolineano come “ci saremmo aspettati, anche dopo tutti gli annunci fatti negli ultimi mesi, di acquisire elementi di certezza sulle questioni industriali e di contesto per il rilancio del sito piombinese ed il ritorno alla produzione di acciaio, in particolare sull’ingresso di Invitalia previsto già nel mese di ottobre ma non ancora definito”.

FUTURO SIDERURGICO
Un’incertezza che si rileva, come osservano i due rappresentanti della Uilm, anche nel “degrado degli impianti, per i mancati investimenti da parte di Jindal, e il cronico ricorso dalla cassa integrazione per centinaia di lavoratori”. Tutto questo “non ci consente di perdere ulteriore tempo nell’assumere le decisioni necessarie” aggiungono.
Ora è il tempo di un cronoprogramma “con tempistiche vincolanti” su punti cruciali come la futura governance, l’aggiornamento dell’Accordo di Programma, la realizzazione delle infrastrutture, la proroga della concessione delle banchine, la presentazione del piano della logistica ma, soprattutto indicano Gambardella e Fusco, “il reperimento delle risorse per dare la necessaria liquidità per la continuità produttiva e gli interventi di messa in sicurezza degli impianti”.
A Piombino la produzione di acciaio deve rimanere, proseguono, “attività prevalente e la garanzia del mantenimento di tutta l’occupazione sia certificata inconfutabilmente in tutti i futuri atti da produrre”.
A questo punto, concludono, “ci attendiamo, come impegno assunto dal ministro Patuanelli, una convocazione entro la fine dell’anno per conoscere almeno la definizione della governance con l’ingresso pubblico nella società”.

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