Jabil: crisi senza fine

Una crisi senza fine. Così si può descrivere la situazione di Jabil, multinazionale americana delle telecomunicazioni che ha sede a Marcianise (Caserta) e che da mesi ha deciso di voler licenziare 350 lavoratori su un totale di 707. Il 17 ottobre c’è stato un nuovo incontro al ministero dello Sviluppo economico sul futuro occupazionale e produttivo del sito campano, al quale hanno partecipato Giorgio Sorial, vice capo di gabinetto del ministro, rappresentanti delle organizzazioni sindacali e la direzione aziendale di Jabil.

ESUBERI E PROROGA DELLA CASSA
Durante la discussione, durata oltre quattro ore, l’azienda ha dichiarato di voler proseguire sulla strada degli esuberi e l’unica apertura è stata la possibilità, da analizzare insieme al ministero del Lavoro, di una proroga della cassa integrazione straordinaria fino a marzo 2020, attualmente in scadenza il 10 novembre prossimo. Rispetto a piano industriale e reindustrializzazione, i rappresentanti della multinazionale statunitense hanno dichiarato la loro disponibilità ad accelerare i tempi attraverso il coinvolgimento di nuove aziende che subentrerebbero nell’area, che assorbirebbero parte del personale in esubero. Una prospettiva che le organizzazioni sindacali hanno dichiarato insoddisfacente perché ritenuta molto debole, sia dal punto di vista industriale, a causa di un’incertezza sulle nuove commesse che consentirebbero la continuità produttiva, sia da quello occupazionale per i lavoratori ritenuti in esubero, per la non solidità delle caratteristiche delle quindici aziende interessante al sito. Nei prossimi giorni si terranno nuovi incontri tra le parti a livello territoriale, presumibilmente presso la sede di Confindustria Caserta, per proseguire nell’attenta analisi e valutazione delle proposte industriali pervenute.
Il governo ha previsto un nuovo incontro per la metà di novembre e insieme alle organizzazioni sindacali ha chiesto all’azienda di presentarsi con nuove proposte per fare passi avanti nella trattativa.

SEGNALI TROPPO DEBOLI
“È un percorso in salita e non abbiamo un minimo segnale di sblocco della situazione” dichiara Michele Paliani, funzionario della Uilm Nazionale e responsabile settore Tlc. “Gli ulteriori quattro mesi di Cigs – continua Paliani – potranno aiutarci a ricercare tutte quelle soluzioni che possano garantire una continuità e stabilità produttiva”. “Nonostante la lodevole azione dell’azienda nel ricercare nuovi acquirenti per la reindustrializzazione del sito di Marcianise – prosegue – è chiaro che alcune proposte necessitano di almeno un anno per realizzare il proprio piano industriale, periodo di tempo troppo lungo per i lavoratori”.  “Questa situazione è resa ancora più complicata dalla scelta dell’azienda di non agevolare, come fatto fino al luglio scorso, l’uscita incentivata di lavoratori oppure di accompagnarli verso una nuova occupazione in un’altra azienda. Tutto questo mette in ulteriore difficoltà il lavoratore nelle scelte per il suo futuro lavorativo.
Chiediamo quindi un intervento del governo e ci aspettiamo dall’azienda un atteggiamento meno rigido”.

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