Uilm Alessandria: un anno intenso e un futuro da difendere

di Serena Piscitello

La fine dell’anno rappresenta sempre un’occasione per fare riflessioni e bilanci e come UILM di Alessandria non vogliamo esimerci dal condividere quanto abbiamo vissuto con i nostri iscritti e delegati in dodici mesi tanto intensi. Ogni anno ormai rappresenta una sfida se stante, tra situazioni che ahimè si protraggono nel tempo e mutamenti dovuti a cambiamenti che stiamo vivendo e imparando a governare come la transazione ecologica, le conseguenze dei conflitti bellici, la necessità di convertire produzioni che non potranno più esistere. In tutto questo cambiano anche le necessità e le esigenze dei lavoratori stessi che come sappiamo oggi cercano un maggior equilibrio tra tempi di vita e di lavoro, migliori condizioni all’insegna della sicurezza, di una retribuzione adeguata all’impegno e ai costi della vita in impennata continua.

ACCIAIERIE D’ITALIA
La situazione Acciaierie d’Italia brucia molto anche sulla nostra pelle visto a Novi Ligure esiste uno stabilimento che inizialmente occupava 700 lavoratori, ma oggi registra un forte calo: dal 2019 ad oggi sono andati via 110 lavoratori, 55 solo nel 2023. Ora gli occupati sono 590, di questi 155 in cigs a rotazione. In generale la produzione a Novi Ligure è ridotta del 70%: da 1 milione e mezzo a mezzo milione di tonnellate lavorate.
I reparti funzionano circa una settimana al mese, tranne laminatoio a freddo che lavora tutte le settimane. Il problema non sono gli ordini, ma la mancanza di materiale che arriva da Taranto. Una delle preoccupazioni maggiori riguarda la sicurezza: manutentori in cigs, scarsa disponibilità di D.P.I, stabilimento ormai fatiscente.

LA MANIFESTAZIONE
Lo scorso 24 novembre la manifestazione organizzata in occasione dello sciopero generale Adesso basta,alla presenza del Segretario Generale UILM Rocco Palombella qui sul territorio, abbiamo voluto partisse proprio di fronte allo stabilimento ex Ilva di Novi Ligure, una realtà che non deve essere dimenticata e che rappresenta una forte preoccupazione occupazionale per il territorio, tra diretti e indotto.
Per mantenere alta l’attenzione sempre lo scorso mese a Novi Ligure si è tenuto un Consiglio comunale aperto sul tema e l’11 dicembre scorso un incontro in Regione Piemonte dove abbiamo chiesto impegno per dare forza alla vertenza in difesa di tutti i siti del gruppo, aprendo un tavolo di confronto che prenda in considerazione la situazione degli stabilimenti piemontesi, passando attraverso un’attenta vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro. Il Presidente della Regione, Alberto Cirio, ha dato totale disponibilità ad intervenire partendo da un’azione congiunta con Puglia e Liguria per lavorare con il Governo.

ALTRI SETTORI
A soffrire è anche il comporto del freddo.
La Bundy di Borghetto Borbera (refrigeration) è passata da 200 a 100 lavoratori. Tutto il comparto della refrigerazione, il cui fulcro è in provincia a Casale Monferrato, è da mesi in cigo, contiamo almeno 1000 lavoratori.
Abbiamo anche alcune aziende legate all’automotive, come la Eltek di Casale Monferrato con circa 400 lavoratori: anche in questa azienda i dipendenti sono da mesi in cigo. La transizione ecologica è nebulosa e le aziende fanno fatica a capire su quali investimenti puntare.
Scenari più rosei e protesi all’incremento dell’occupazione, prevalentemente giovanile, arrivano dal comparto orafo. Dopo gli insediamenti di Bulgari, Cartier e Damiani a Valenza, storica città dell’oro che ha rappresentato il sito ideale da parte dei marchi del lusso, a inizio dicembre abbiamo potuto partecipare all’inaugurazione a Castelletto Monferrato della nuova unità produttiva del marchio LVMH, multinazionale con sede a Parigi. Nell’area industriale di questo piccolo paesino ha aperto il nuovo polo orafo di Louis Vuitton, dopo un anno dall’acquisizione del Gruppo Pedemonte, la VPA di Valmadonna che a sua volta aveva acquisito la Vendorafa.
Da questa fabbrica nasceranno gioielli e orologi di lusso e verranno impiegati circa 100 dipendenti. Alcuni arrivano da altre aziende del gruppo, altri assunti direttamente per questa sede che al suo interno ha anche un’accademy che forma i giovani insegnando le professioni orafe.

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