Come l’Italia e Thales Alenia Space (con Leonardo) potranno aiutare la Francia nello spazio

di Guglielmo Gambardella

Dopo la riunione del comitato aziendale europeo di Thales Alenia Space tenutosi lo scorso 21 novembre a Roma presso il sito TAS-I di via Saccomuro, sembrerebbero risultare ancora più giustificate le attenzioni del AD di Leonardo, Roberto Cingolani, sul dominio spazio alla luce dell’attuale situazione della joint venture fra Thales e l’ex Finmeccanica.
Per cominciare, Leonardo, per una migliore gestione e continuità delle attività operative ed un contestuale riposizionamento del business, ha ridefinito la “Space Business Unit” affidando la guida a suo CTO Franco Ongaro, già direttore del dipartimento di Technology, Engineering and Quality presso l’European Space Research and Technology Centre dell’Agenzia Spaziale Europea, in Noordwijk, Olanda.

ALLEANZA SPAZIALE
Le recenti dichiarazioni dell’ex ministro della transizione ecologica di voler rivedere la Space Alliance con la compagine transalpina trovano giustificazione in questa particolare fase. I ricavi, infatti, raggiungono un valore pari a quasi la metà dell’intera JV e gli utili della parte italiana sono importanti, con carichi di lavoro superiori rispetto a quelli francesi se rapportati all’occupazione di questi ultimi (del 65% superiore rispetto a quella italiana).
Ricordiamo che la joint-venture è composta al 67% da Thales e Leonardo al 33%. Nell’ultima ministeriale ESA del 2022, l’impegno del nostro Paese è stato superiore ai tre miliardi di euro per i prossimi cinque anni, con un incremento superiore al 20% rispetto alla precedente ministeriale del 2019. Tale ammontare rappresenta circa 18,2% del contributo globale dei 22 stati membri.

OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE
Secondo quanto comunicato dall’AD di Thales Alenia Space Italia, Massimo Comparini, in occasione dell’incontro con le organizzazioni sindacali dello scorso 20 ottobre, l’entità italiana dovrebbe raggiungere quest’anno l’obiettivo superiore a un miliardo di ordini e ricavi di poco inferiori alla stessa cifra.
È chiaro che la scelta dell’Italia di dedicare una significativa parte dei fondi del PNRR allo spazio ha visto beneficiare in primis la più grande azienda del settore italiano. È altrettanto evidente che la stessa scelta non è stata operata dalla Francia che deve adattare le proprie strategie per lo spazio sui tre grandi player: Airbus, Safran e Thales. L’Italia oggi può beneficiare di un portafoglio prodotti superiore a quello dell’entità francese e di una serie di importanti investimenti, a partire dalla “Space Smart Factory” che consentiranno la realizzazione dei programmi con le più innovative tecnologie, digitalizzata, automatizzata e la massima efficienza nella manifattura dei satelliti di piccole dimensioni per le nuove costellazioni.

LA POSIZIONE DELLA UILM
La Uilm condivide la dichiarata iniziativa di Leonardo di voler ridisegnare l’alleanza, in termini di peso e di governance all’interno della joint-venture, per massimizzare la spinta propulsiva della parte italiana, a vantaggio dell’intera Thales Alenia Space. Questa manovra, condotta con la opportuna attenzione, darà nuovo slancio agli indirizzi strategici e a una organizzazione transnazionale che risale all’anno 2006, superata da tutti gli scenari oggi presenti sul mercato mondiale.

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