L’Editoriale

Cari lavoratori,

in questo numero di Fabbrica società abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione sulla scadenza delle procedure di licenziamento avviate da Whirlpool, Gkn, Gianetti Ruote subito dopo lo sblocco dei licenziamenti voluto dal Governo.

I famosi 75 giorni di consultazione per Gkn e Gianetti sono scaduti proprio in questi giorni. Nel frattempo, il Tribunale del Lavoro di Firenze ha revocato l’apertura dei licenziamenti collettivi per lo stabilimento Gkn di Campi Bisenzio accogliendo il ricorso per comportamenti anti-sindacali.

Mentre per i lavoratori dello stabilimento di Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto l’udienza davanti al giudice, sempre per attività anti-sindacale promossa da Fim Fiom Uilm, sarà discussa il 5 ottobre prossimo.

Su Whirlpool, dove la procedura di licenziamento scade il 29 settembre, si continua a discutere al Ministero dello Sviluppo economico con momenti di tensione. Iniziano ad avvicendarsi ipotesi di soluzione che ancora non possono essere valutate, perché attualmente prive di concretezza. Noi continuiamo a ribadire che serve una soluzione in grado di assicurare al sito campano una prospettiva occupazionale certa per i lavoratori e la continuità produttiva dello stabilimento di Napoli.

Ho voluto concentrarmi su queste tre vertenze in particolare, poiché il modo in cui si concluderanno potrà fare da apripista a tutte le altre ancora in piedi. Anche per questo abbiamo chiesto al Governo di intervenire con delle leggi contro le delocalizzazioni selvagge che, senza mettere in discussione la libertà d’impresa, stabiliscano regole molto più stringenti per evitare chiusure di stabilimenti.

Nonostante gli impegni assunti dal Ministro Orlando, ci sono stati veti incrociati sia da parte di Confindustria che da parte di alcuni componenti del Governo che hanno rallentato i provvedimenti in essere e di cui, purtroppo, non siamo in grado di conoscere ancora tempi e contenuti.

Abbiamo anche sollecitato più volte il Mise per affrontare problematiche legate a settori importanti come quello della siderurgia, ma ancora non siamo in grado di conoscere il Piano nazionale più volte annunciato.

Nel frattempo, Acciai Speciali Terni ha visto la conclusione preliminare di acquisto da parte del Gruppo Arvedi, che noi abbiamo giudicato positiva esprimendo un cauto ottimismo nell’attesa che l’Antitrust europeo dia il suo ok alla vendita.

Per il resto, da Piombino all’Ilva di Taranto passando anche per Alcoa, si continuano a registrare incomprensibili ritardi da parte del Governo che, nonostante i nostri solleciti ad aprire una discussione su queste tre grandi realtà produttive e industriali, continua a non rispondere.

Abbiamo invece avuto la disponibilità dell’ad di Acciaierie d’Italia, Lucia Morselli, a incontrare i sindacati per un aggiornamento. Ma come sapete ci sono gravi ritardi sui pagamenti alle ditte d’appalto, l’utilizzo della cassa integrazione ordinaria per circa 4mila lavoratori senza accordo sindacale e un piano industriale mai presentato. Oltre all’assenza del Governo nonostante l’ingresso nella società tramite Invitalia.

Nonostante i dati di crescita positivi del nostro sistema industriale, e quelli resi noti il 15 settembre scorso da Federmeccanica nella sua analisi congiunturale, incombe sempre una grande difficoltà nel far ripartire appieno l’industria metalmeccanica, in primis il settore automotive che sta soffrendo particolarmente per mancanza di microchip e semiconduttori.

Per questo abbiamo chiesto un incontro al Governo, che si svolgerà l’11 di ottobre in presenza, durante il quale affronteremo i problemi che affliggono proprio questo settore che, a partire da Stellantis, dovrà affrontare più di altri la transizione ecologica.

In questi giorni, come sapete, abbiamo dovuto affrontare anche un tema non prettamente sindacale: l’obbligo di Green Pass nei luoghi di lavoro che il Governo ha deciso di utilizzare per incrementare la vaccinazione nel nostro Paese.

Abbiamo riunito il Consiglio nazionale e ribadito la nostra posizione, in linea con quella della Confederazione: avremmo voluto dal Governo un provvedimento più coraggioso, che istituisse l’obbligo di vaccinazione per legge, e non il Green Pass da tampone negativo, peraltro a carico dei lavoratori. Nonostante questo, però, ci auguriamo che la stragrande maggioranza dei lavoratori decideranno di vaccinarsi entro il 15 ottobre. Noi non lasceremo nessuno indietro ed eviteremo qualsiasi forma discriminatoria da parte delle aziende nei confronti di lavoratori non vaccinati.

È una fase difficile per tutti, soprattutto per le organizzazioni sindacali che si trovano di fronte a problemi che rischiano di dividere i lavoratori, ma noi dobbiamo svolgere il nostro ruolo teso a unire i lavoratori senza distogliere mai l’attenzione dai temi più importanti.

Abbiamo tanto di cui occuparci, a partire dai rinnovi contrattuali di primo livello degli Artigiani e degli Orafi Argentieri e quelli di secondo livello; continuare a difendere i diritti e l’occupazione per salvaguardare il nostro sistema manifatturiero e trainare il Paese fuori dalla crisi.

 

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