L’Editoriale

Carissimi lavoratori,

i dati sui contagi da coronavirus cominciano a scendere, diminuiscono di conseguenza i cittadini ricoverati nelle terapie intensive portando questo numero al di sotto della soglia di sicurezza (del 30%) e questo ha fatto sì che il governo abbia potuto evitare provvedimenti più drastici. Purtroppo però il numero dei decessi continuano ancora a preoccupare.

La discesa della curva in ogni caso dimostra ancora una volta che gli interventi messi in campo, anche se confusionari e contraddittori, alla fine servono. Il distanziamento, l’utilizzo delle mascherine, l’igiene delle mani e la chiusura dei luoghi di aggregazione stanno dando risultati.

A questo si aggiunge anche una notizia importante: quella che i vaccini sono finalmente pronti per essere distribuiti. L’Italia ha già opzionato oltre 200 milioni di dosi, ovviamente la consegna avverrà all’inizio dell’anno prossimo principalmente dalla Pfizer, azienda americana con sede a Londra. Il governo ha già dichiarato che sarà gratuito per tutti e volontario. Si comincerà dal personale sanitario e a seguire le fasce più deboli.

Nonostante queste notizie che aspettavamo da tempo, il governo ha deciso di mantenere inalterate, anzi di inasprire con l’avvicinarsi delle festività natalizie, le misure di contenimento dei contagi.

Come normalmente accade quando si mette in discussione la libertà di movimento, gli affetti familiari, le credenze religiose, nascono malumori e contrasti. Credo che sia giusto che i cittadini possano dissentire, però ritengo opportuno mantenere un livello di attenzione molto alto per evitare una terza ricaduta, perché i danni che questa provocherebbe sarebbero inimmaginabili. E poi una delle cose che penso sia da scongiurare è che l’inizio della vaccinazione coincida con la terza ondata della pandemia (sperando naturalmente che riusciremo a scongiurarla).

In questo momento di grande incertezza c’è un tema che mi tormenta: la chiusura delle scuole. Probabilmente non aveva senso sin dall’inizio aprirle a settembre. Sono passati sette mesi dalla chiusura di marzo e mi auguro che questo sia l’ultimo rinvio. Pare, infatti, che il 10 di gennaio potrebbero riaprire con tutte le precauzioni possibili.

Oltre a seguire con grande attenzione quello che accade all’interno della società, la mia attenzione e quella di tutta la Uilm è concentrata sulle realtà produttive. Abbiamo salutato positivamente tutte quelle aziende che hanno accolto la nostra sollecitazione a effettuare tamponi ai dipendenti, oltre ad adottare i protocolli che abbiamo sottoscritto ad aprile.

Una delle aziende che non immaginavo potesse avere questa sensibilità, viste le cronache sempre negative degli ultimi anni, è ArcelorMittal. La multinazionale ha deciso infatti di effettuare in forma volontaria sierologici e tamponi naso-faringei a tutti i lavoratori che vogliono sottoporsi al test.

E a proposito di ArcelorMittal c’è stato un ulteriore slittamento dell’accordo che doveva concludersi con Invitalia entro il 30 novembre, nonostante le rassicurazioni di Domenico Arcuri e del ministro Patuanelli nel corso dell’ultima videoconferenza proprio con noi sindacati. Pur non condividendo né il merito né il metodo, ritengo in ogni caso necessario che ci sia un protocollo che stabilisca alcune regole chiare sulla costituzione della nuova società fra Invitalia e AMI.

Ritengo sbagliato il percorso utilizzato, che ha visto l’esclusione del sindacato, ma ci batteremo durante la trattativa per poter incidere sui tempi legati al piano industriale e sulla salvaguardia totale dei livelli occupazionali, a partire dai lavoratori in Ilva AS.

Solleciteremo tutti affinché, dopo il 10 dicembre, ci sia intanto l’ufficializzazione dell’eventuale accordo e immediatamente l’apertura di un confronto vero, senza condizionamenti.

Un altro fronte che ci ha visti impegnati in queste settimane è quello della trattativa con Federmeccanica-Assistal, che si è riaperta dopo lo sciopero del 5 novembre. Ci sono stati diversi incontri, il 26 novembre, l’1-2-3 dicembre. E’ previsto un ulteriore appuntamento la prossima settimana.

Al momento non siamo in grado di fare previsioni. Il negoziato però, al netto di qualche ulteriore approfondimento, ha sicuramente sviluppato tutti i temi della nostra complessa piattaforma. Spero che Federmeccanica-Assistal specificheranno meglio le nostre richieste, a partire da inquadramento e salario.

Nell’augurarvi buona lettura, vi auguro anche di trascorrere una serena festa dell’Immacolata.

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