Jabil: intollerabili 190 licenziamenti durante pandemia

“Il licenziamento di 190 lavoratori durante un’epocale emergenza sanitaria ed economica è una decisione intollerabile e illegale”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, e Michele Paliani, Coordinatore nazionale sulla decisione di Jabil arrivata nella giornata del 21 maggio che si è abbattuta su quasi duecento famiglie e su un territorio già in grave difficoltà.

DECISIONE INTOLLERABILE
“Mettere in mezzo alla strada 190 lavoratori durante una pandemia è un atteggiamento irresponsabile da parte della multinazionale americana” hanno dichiarato Palombella e Paliani.
La multinazionale statunitense è leader nel settore dell’elettronica, con 200mila dipendenti e 120 stabilimenti del mondo. In Italia ha uno stabilimento con 350 dipendenti a Marcianise, nella provincia di Caserta, già in difficoltà da un lungo periodo e dove sono stati già ricollocati 160 lavoratori dopo la decisione aziendale di chiudere.
“Jabil si sta letteralmente infischiando dei decreti del Governo italiano vieta i licenziamenti, e non rispetta gli impegni presi al Ministero dello Sviluppo economico” sottolineano ancora.
“È intollerabile che una multinazionale prima sfrutta l’ammortizzatore sociale prevista per l’emergenza sanitaria, poi rinuncia alla proroga di cinque settimana prevista dal Decreto Rilancio” aggiungono Palombella e Paliani.

INTERVENTO GOVERNO
“È inaudito quanto è stato deciso dalla multinazionale americana e abbiamo dichiarato immediatamente uno sciopero a tempo indeterminato. Inoltre metteremo in campo ulteriori forme di protesta e di mobilitazione presso tutte le sedi istituzionali per tutelare e salvaguardare i lavoratori che tra quattro giorni verranno licenziati” commentano.

“A questo atto scellerato – concludono – ci deve essere una pronta risposta e un intervento immediato del presidente del Consiglio Conte, del ministro Patuanelli e di tutto il Governo perché non può essere permessa una decisione inaccettabile che può per giunta creare un inammissibile precedente”.

 

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