Ex Alcoa: ora verità su futuro lavoratori Portovesme

La verità sul futuro di Portovesme e di centinaia di lavoratori che da anni stanno vivendo una situazione drammatica. È quanto auspicano Guglielmo Gambardella, coordinatore nazionale Uilm per la siderurgia, e Renato Tocco, Segretario territoriale Uilm Sulcis.

VERTENZA ANNOSA
Era il 2012 quando l’azienda formalizzò la volontà di chiudere il sito sardo, dopo anni di mobilitazioni, scioperi e proteste per evitare il fermo produttivo in una delle province più povere d’Italia.
Nel febbraio 2018 la proprietà dell’azienda passò nelle mani di Sider Alloys, società svizzera operativa nel trading nel settore della siderurgia e della lavorazione di leghe, con un progetto di 135 milioni di euro di investimenti e reimpiego di 370 lavoratori.
Nel maggio 2018 fu definito il programma di riapertura, con la definizione di una fase preliminare di revamping dello stabilimento e la previsione di un inizio della produzione dal maggio 2019.
Per tante cause, tra cui l’alto costo dell’energia che non garantiva la sostenibilità del Piano industriale, nel sito di Portovesme non è mai partita la produzione industriale, con gravissime conseguenze occupazionali e sociali in un territorio già in forte difficoltà.

FUTURO PRODUTTIVO
Il 12 maggio si terrà un incontro in videoconferenza a cui parteciperanno i rappresentanti di Invitalia e SiderAlloys per chiudere definitivamente la vertenza dell’ex Alcoa e riavviare il progetto di riavvio della produzione di alluminio.
Gambardella e Tocco sottolineano come “è chiaro che dopo le dichiarazioni della sottosegretaria Alessandra Todde che ha confermato la risoluzione della questione della fidejussione bancaria chiesta da Enel a SiderAlloys a garanzia del contratto per la fornitura di energia, ci attendiamo da parte della multinazionale svizzera una risposta positiva e definitiva sul completamento degli investimenti per il revamping dello smelter, per il riassorbimento di tutti gli ex lavoratori dell’ex Alcoa e la ripresa dell’indotto a supporto delle attività”.
Dalla società svizzera “ci attendiamo un atto di responsabilità avendo assunto, da oltre due anni, l’impegno del rilancio industriale del sito di Portovesme da cui dipende il destino di centinaia di famiglie e il futuro di un intero territorio” aggiungono i due sindacalisti Uilm.

“Oggi, non essendoci più impedimenti alla firma del contratto con Enel in un contestuale momento particolarmente favorevole condizione del prezzo dell’energia, SiderAlloys deve realizzare il progetto” perché “uno scenario diverso risulterebbe incomprensibile ed inaccettabile” concludono Gambardella e Tocco.

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