LFoundry: futuro ambizioso da monitorare

Il 2 ottobre presso il ministero dello Sviluppo economico si è svolto un incontro tra le organizzazioni sindacali, i rappresentanti di LFoundry e il vice Capo Gabinetto del Mise, Giorgio Sorial, per un aggiornamento sulle strategie del gruppo dopo l’ingresso nella società di investitori cinesi. L’azienda ha annunciato che il sito produttivo abruzzese, venduto nel luglio scorso alla start-up cinese Wuxi, nei prossimi mesi non si limiterà a produrre in base alla domanda che gli viene commissionata ma diventerà una Sparc, ovvero una società che gestirà tutte le fasi del prodotto, dalla progettazione alla produzione fino alla vendita.

POSIZIONE DELLA UILM
“Quello che ci è stato presentato – ha commentato Michele Paliani, funzionario della Uilm nazionale – è un progetto ambizioso tuttora in fase di costruzione e che, quindi, va monitorato nel tempo. Un progetto in itinere – ha continuato – con un piano industriale con tempi e modalità ancora non definiti e non mancano scetticismi verso questa operazione, ma del resto non mancavano neppure sei anni fa nell’operazione che diede vita a LFoundry.  Con delle novità rispetto al passato perché – come spiega ancora il funzionario Uilm – oggi il sito marsicano è qui e ci dice, seppur con alcuni punti ancora da chiarire, che vuole rilanciarsi entrando a far parte di un nuovo gruppo che fornirà l’unico Paese in grossa crescita nel settore dei semiconduttori, vale a dire la Cina”.

SOTTO OSSERVAZIONE
Questa situazione deve prevedere il controllo quotidiano e costante sia delle parti sindacali che del ministero dello Sviluppo economico. È necessario che LFoundry continui la progettazione della sua operazione mettendo a punto i dettagli del piano industriale e di business per il 2020 e lavorando alle previsioni per il 2021.
Un aggiornamento continuo per garantire che vengano rispettati i tempi e che sia presentato dettagliatamente il piano industriale. “Per questo – conclude Paliani – nel prossimo mese di dicembre ci sarà un nuovo incontro al Mise, in modo anche da capire come il far parte di un gruppo integrato internazionale si ripercuota nella riorganizzazione della realtà italiana così come annunciata, a grandissime linee, durante le recenti riunioni con i dipendenti”.

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