ArcelorMittal: la Uilm riconferma il suo primato

“Nell’ex Ilva, oggi ArcelorMittal, siamo sempre il primo sindacato nonostante la fabbrica abbia quasi tremila persone in meno rispetto alla precedente gestione”. Lo ha detto a Taranto, in una conferenza stampa, Rocco Palombella, segretario generale Uilm, commentando i risultati delle elezioni per il rinnovo del consiglio di fabbrica dello stabilimento pugliese che si è concluso venerdì 12 aprile. “Fabbrica con meno lavoratori, certo, ma pur sempre il primo complesso industriale italiano”, ha aggiunto Palombella. “Avere il 38 per cento di consensi in un’azienda nuova – dato che rappresenta la media del 38 per cento tra gli operai e del 40 per cento tra gli impiegati – è un risultato importante”. Di fatto la Uilm ha conquistato 24 seggi su 63. La partecipazione al voto è stata altissima, l’89%. I metalmeccanici della Uil hanno vinto sia nel collegio degli operai che degli impiegati.

RISULTATO NON SCONTATO
Un risultato che lo stesso Palombella sa quanto non fosse scontato. Dopo un primato più che ventennale (26 anni per esser precisi), i problemi aperti e le difficoltà esistenti, era lecito porsi più di un interrogativo. “Ma abbiamo tenuto, perché ha contato il rapporto con le persone, l’umiltà, l’aver fatto con ArcelorMittal e col governo un accordo che alla fine del percorso garantisce l’occupazione a tutti i lavoratori”, spiega.
Parlando delle assemblee pre-elezioni, Palombella ha ribadito che “i lavoratori ci hanno soprattutto chiesto quale futuro ha questa fabbrica in un territorio così problematico come quello di Taranto e in uno scenario pieno di contraddizioni. La nostra risposta è che la fabbrica può avere futuro se realizza gli investimenti programmati, senza di quelli non ha possibilità di continuità”.

UN VALORE AGGIUNTO
ArcelorMittal riconosce che malgrado i problemi, lo stabilimento siderurgico di Taranto sia un valore aggiunto. Mittal è molto determinato, ha vaste esperienze nel mondo, ma è anche consapevole che Taranto è una realtà importante, che ci sono lavoratori motivati e professionalizzati e impianti, certo da rifare, ma che, a prescindere dalla loro dislocazione, non hanno precedenti nel mondo. Intervenendo quindi sulle questioni ambientali e sull’impatto dell’acciaieria su Taranto, Palombella ha sostenuto che “ci sono dei valori limite da rispettare e, di conseguenza, dei parametri da osservare. Dobbiamo chiedere che quei valori si abbassino ancora, ma non possiamo criminalizzare l’azienda se è dentro quei valori”.

EMISSIONI NEI PARAMENTRI
L’ex Ilva oggi è un’azienda quasi ferma. La sua produzione è di 4,5 mln di tonnellate, ha due altiforni spenti, marcia con una sola linea di agglomerato e le due acciaierie funzionano in modo alternato. Inoltre, i controlli di Arpa Puglia hanno dato il via libera. Circa la possibilità di tenuta dello stabilimento con un passo produttivo ridotto, Palombella ha spiegato che “oggi ArcelorMittal paga di fitto all’amministrazione straordinaria 180 milioni all’anno. Con quella produzione di 4,5 mln di tonnellate, la gestione precedente perdeva intorno ai 30 milioni al mese. Ora Mittal ha cominciato a riorganizzare l’azienda e ad abbassare i costi, probabilmente le perdite saranno inferiori, ma è evidente che da questa strettoia deve uscire. Se Mittal non aumenta la produzione, le perdite si consolideranno e diverranno insostenibili per chiunque. Da qui la necessità di accelerare tutti gli investimenti, a partire da quelli ambientali, che sono il vero snodo”.

IL RAPPORTO CON EMILIANO
Per ciò che riguarda il rapporto col governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, che per ArcelorMittal chiede al ministero dell’Ambiente la revisione dell’Autorizzazione integrata ambientale, Palombella non risparmia critiche: “La Uilm non lo ha mai chiamato. Lui fa una battaglia sulla decarbonizzazione ma senza nemmeno sapere cosa sia. Poi Emiliano ha chiaramente scelto l’Usb come sindacato di riferimento, lo ha detto più volte. Noi rispettiamo le idee di Emiliano, rispettiamo l’Usb che ha un suo consenso tra i lavoratori, ma rimarchiamo che la Uilm resta a Taranto il sindacato di maggioranza, quello che conta”.

SALUTE E LAVORO
Palombella ha voluto dedicare la vittoria alla città di Taranto “affinché la stessa ritrovi un equilibrio tra ambiente, salute e lavoro. La dedichiamo anche a quei lavoratori che sono in cassa integrazione. È una vittoria del sindacato, dei singoli lavoratori, della Uilm di Taranto, del segretario e dei suoi delegati. Una vittoria senza sponsorizzazioni. Qualcuno – ha concluso – riteneva che si doveva siglare un accordo diverso, con 1.500 licenziamenti, prima, e altri 2.000, dopo; avevamo perciò una grande preoccupazione, ma ancora una volta i lavoratori hanno premiato la nostra concretezza”.

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