Marelli: nessuna ricaduta negativa per i lavoratori

“La cessione di Magneti Marelli non provocherà effetti diretti e immediati sui rapporti di lavoro, poiché avverrà tramite passaggio azionario e fusione con la società acquirente. Soprattutto accogliamo positivamente le dichiarazioni ufficiali aziendali che ribadiscono che non ci saranno ricadute occupazionali negative per gli stabilimenti italiani, che l’headquarters resterà a Corbetta e che la divisione plastica, non interessata dal trasferimento, resterà in FCA. Si creano quindi le condizioni per la creazione di un grande gruppo globale con forti competenze tecnologiche di cui Marelli dovrebbe beneficiare, nondimeno sorgerà la ineludibile esigenza di confrontarsi con la nuova proprietà, per conoscere le strategie industriali di lungo periodo”. Lo dichiara Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, commentando la notizia dell’avvenuta cessione di Magneti Marelli a Calsonic Kansei, società anch’essa di componentistica auto controllata dal fondo americano KKR.

MARELLI CALSONIC KANSEI
I dipendenti di Magneti Marelli sono 43mila nel mondo, di cui 9.981 in Italia. Gli stabilimenti italiani sono in Piemonte, Campania ed Emilia Romagna. La parte più appetibile di Marelli è quella del lighting ma sono molto avanzate anche le produzione di sensori, decisivi nella produzione delle auto senza guidatore. Per queste ragioni Sergio Marchionne, il primo giugno a Balocco, aveva espresso la necessità che il Lingotto mantenesse il controllo della società. Mike Manley ha invece optato per la vendita. La nuova Marelli Calsonic Kansei avrà un fatturato di 15,2 miliardi di euro, avrà complessivamente 200 impianti produttivi nel mondo e centri di ricerca e sviluppo in Europa, Giappone e America.

PIENA CONTINUIT
À PRODUTTIVA
“Il fatto che la giapponese Calsonic sia concentrata in Asia – spiega Palombella – dovrebbe escludere pericolose sovrapposizioni, mentre la prosecuzione dei rapporti di fornitura con Fca dovrebbe assicurare piena continuità produttiva. Ma la nostra attenzione come sindacato sarà massima, poiché Magneti Marelli è una eccellenza da preservare e valorizzare, che in Italia conta quasi diecimila dipendenti in numerosi stabilimenti di componentistica dislocati dal nord al sud della penisola e importanti centri ricerca. Confidiamo che la nuova Magneti Marelli, che nascerà dalla fusione con l’acquirente Calsonic, possa diventare davvero un leader mondiale in grado di sviluppare sempre di più quelle competenze in ambito elettrico ed elettronico che risulteranno decisive nel processo di trasformazione del settore automotive già in atto”.
“Spero – conclude il leader della Uilm – che avremo molto presto occasione di discuterne con i vertici di FCA, a cui abbiamo appena chiesto un incontro e con cui dobbiamo affrontare tutti i nodi cruciali per il futuro delle realtà italiane”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *