L’Editoriale

Cari lavoratori,

nonostante la mole di impegni che stiamo gestendo in questa seconda parte del mese di ottobre, e nonostante la vicenda Ilva che mi ha costretto a rallentare gli incontri sul territorio e nelle aziende, ho avuto modo di calendarizzare per tempo l’incontro con i lavoratori della LFoundry e della Fiamm, due aziende che si trovano a pochi chilometri dal centro di Avezzano, in Abruzzo. 

Nel caso della LFoundry parliamo di un’azienda che appartiene al colosso cinese SMIC, specializzato nella produzione di semiconduttori e circuiti integrati (IC). Qui lavorano circa 1.500 persone provenienti soprattutto da Avezzano, Sulmona, Rieti e L’Aquila.

La visita è stata possibile soprattutto grazie all’impegno del nostro funzionario Michele Paliani, dipendente proprio della LFoundry, e del Segretario Uilm L’Aquila Avezzano Sulmona Teramo, Angelo Gallotti. Insieme alla nostra addetta stampa, Rosa Pugliese, ho quindi avuto modo di incontrare il presidente Sergio Galbiati, il responsabile delle Relazioni industriali Fabrizio Famà, Alessandro Albertini dell’HR e Fabrizio Felli, Labor Relations Specialist, i quali ci hanno riservato una degna ospitalità offrendoci tra l’altro l’opportunità di visitare la cosiddetta cleanroom.

È stata un’esperienza irripetibile, mi è capitato di visitare tantissimi stabilimenti sia in Italia che all’estero ma quello di LFoundry è certamente tra i più interessanti nel suo genere. Abbiamo avuto modo di incontrare i lavoratori, intrattenerci con loro, verificare il numero considerevole di attrezzature presenti, di alto livello tecnologico e di alto costo, l’alta specializzazione dei tecnici, il rigore sul rispetto delle regole in un ambiente di lavoro più asettico di una sala operatoria, dove le misure di sicurezza paradossalmente servono a proteggere i materiali in lavorazione.

Il giro in cleanroom è durato circa 40 minuti, subito dopo abbiamo consumato una colazione di lavoro nella mensa aziendale, prima di avere una conversazione molto utile con i vertici aziendali circa le relazioni industriali, le prospettive industriali e occupazionali di questo importante polo di eccellenza che opera in territorio italiano.

Dopo LFoundry è stata la volta della Fiamm, azienda che produce batterie di alta qualità. Il marchio è molto conosciuto non solo in Italia, ma anche in buona parte del mondo. Anche qui abbiamo avuto la possibilità di incontrare Silvio Pantaloni, direttore di stabilimento Engineering, Maintanance e Service Manager e il responsabile HR, Paolo Chiocca, insieme alle nostre rappresentanze sindacali, e di visitare lo stabilimento. In questo caso ci siamo trovati di fronte a una vera industria manufatturiera. Allo stesso modo siamo stati favorevolmente colpiti dall’organizzazione aziendale, dall’ordine, dalla pulizia, dal rispetto delle misure di sicurezza adottate. La Fiamm è una realtà dove le scelte fatte in questi anni hanno premiato e permesso il rilancio della produzione, la possibilità di fare diversi investimenti impiantistici e raggiungere una sinergia con i giapponesi di Hitachi.

Il tempo è volato, è stata una giornata molto intensa, che però non si è conclusa con le due visite in azienda. In serata infatti ci siamo diretti a Collarmele per l’iniziativa “Giovani in un mondo diffuso”, progetto ideato dalla consigliera comunale Sara D’Agostino e promosso dal Comune e dalla Consulta Giovani Collarmele. Ne parliamo in questo numero di Fabbrica società.

Cari lavoratori, queste settimane sono state caratterizzate dalla discussione sul Documento di Economia e Finanza (Def). Nonostante non siamo ancora in grado di conoscere nel dettaglio i singoli punti che compongono questo importante strumento, la Uil ha avviato una discussione con i componenti dell’esecutivo nazionale. Come a voi è ormai noto, l’annuncio da parte del governo dei provvedimenti che intende adottare ha creato una situazione di fibrillazione e di preoccupazione generalizzata espressa dalle parti sociali, le opposizioni, il mondo imprenditoriale e soprattutto da parte dell’Europa. Da quel momento sia le agenzie di rating che gli investitori hanno iniziato un’opera demolitrice nei confronti del nostro Paese, per alcuni versi anche ingiustificata visto che nessuno è ancora in grado di valutare i singoli provvedimenti. Ecco che da quindici giorni a questa parte lo spread ha cominciato a salire con un andamento altalenante bruciando anche ingenti risorse economiche. È iniziato anche un braccio di ferro all’interno della stessa maggioranza e, in modo particolare, tra la maggioranza e i componenti di spicco della Commissione europea. Di questo abbiamo avuto modo di discutere durante l’esecutivo della Uil il 19 ottobre scorso.

Abbiamo condiviso la scelta di Cgil Cisl e Uil di non muovere accuse strumentali nei confronti del governo, ma di esprimere la propria opinione dotandosi di un documento unitario contenente dieci punti. È un documento articolato che pone questioni ataviche e mai risolte: sviluppo, occupazione, riforma fiscale, Mezzogiorno, ammortizzatori sociali, politiche attive, welfare, previdenza, istruzione, pubblica amministrazione. Il documento è stato approvato nel corso dell’esecutivo unitario Cgil Cisl e Uil del 22 ottobre presso l’Auditorium di via Rieti a Roma. I temi saranno al centro di una grande fase di consultazione sui luoghi di lavoro, sui territori, per coinvolgere e sensibilizzare cittadini e lavoratori con l’obiettivo di arricchire il documento e aprire un tavolo di discussione con il governo.

Nel mio intervento durante l’esecutivo unitario ho usato il poco tempo a disposizione per fare il punto sul tema dello sviluppo industriale, in modo particolare nel settore metalmeccanico. Il nostro impegno sarà quello di continuare a sviluppare un’azione propositiva e di responsabilità. Abbiamo un grande patrimonio da tutelare, quello del settore manifatturiero che in questo Paese continua ancora a esistere e a trainare.

Chiusa la trattativa Ilva abbiamo altre vertenze che hanno bisogno di essere concluse positivamente. In questo numero parliamo degli ultimi sviluppi della vicenda Aferpi, di Engineering, di Fincantieri, di Magneti Marelli. Non dimentichiamo, inoltre, che Leonardo dovrà fare i conti con i tagli annunciati dal governo e che rischiano di vanificare gli sforzi compiuti in questi anni. Insomma, sono diverse le questioni aperte che richiederanno il nostro massimo sforzo e impegno, che certamente non faremo mancare.

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