Salute e sicurezza sul lavoro: non sono numeri, sono persone!

di Andrea Farinazzo

Sabato 22 ottobre a Roma le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl, Uil e tutte le categorie di riferimento sono scese in piazza pe manifestare il forte dissenso per le continue morti sul lavoro che non accennano a scendere. La manifestazione è stata preceduta da una settimana di assemblee e di scioperi in ogni regione, il tutto per richiedere un vero piano nazionale che si occupi di sicurezza sul lavoro. I numeri che emergono a partire di gennaio sono devastanti: 677 morti, 484mila infortuni e 39mila malattie professionali, sono dati preoccupanti e che non si interviene immediatamente con politiche serie e mirate al controllo e alla formazione con addestramento i dati continueranno ad innalzarsi.

IL RUOLO DEGLI RLS
Il compito dell’rls è fondamentale in questo percorso di crescita, deve essere coinvolto in ogni questione relativa alla sicurezza sul lavoro, essendo lui il rappresentante dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Bisognerà istituire un percorso di formazione e di aggiornamento più specifico per gli rls, percorso congiunto con gli rspp, per fare in modo che la gestione della sicurezza sul lavoro sia patrimonio di tutti, è fondamentale l’uscita del nuovo accordo Stato/Regioni dove al suo interno trova spazio la formazione per il datore di lavoro in materia di sicurezza, cosa mai pensata e che ad oggi è giusto che sia la principale fonte di informazione.

PIU’ CONTROLLI
Bisognerà fare in modo che vi siano più controlli nei luoghi di lavoro, ma soprattutto che quando ci sono le ispezioni gi rls vengano convocati immediatamente nel momento in cui accedono nell’azienda in modo che così si possa essere in contatto con l’ambiente di lavoro. Tutto deve avere una sincronia di controllo e di rispetto del decreto Legislativo 81/08, poiché le leggi in Italia ci sono e devono essere applicate.
La formazione dovrà essere coadiuvata dalla formazione, ma soprattutto dall’addestramento e su ciò ci viene in aiuto la legge 215/21 che impone l’addestramento sull’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, viene da sé che tutto verte sul giusto riconoscimento dei ruoli e delle mansioni.
Sicuramente la strada è lunga e tortuosa ma se mai si inizia, mai si potrà valutare a che punto si è nel percorso di presa coscienza del mondo del lavoro in luogo sicuro.

Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul lavoro (EU-OSHA)
Nel contesto di questo periodo, si inserisce la Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, che si svolge ogni anno in ottobre (quarantatreesima settimana dell’anno dal 24 al 28 di ottobre), rappresenta il punto culminante di ogni campagna «Ambienti di lavoro sani e scuri». Dal 2020 fino a questo anno la tematica che si va a sensibilizzare è quella relativa ai Disturbi Muscolo Scheletrici (DMS).

Di cosa si tratta?
Milioni di lavoratori in tutta Europa sono affetti da disturbi muscoloscheletrici (DMS) lavoro-correlati. In base ai dati provenienti dalla sesta Indagine europea sulle condizioni di lavoro, nell’Unione europea circa tre lavoratori su cinque lamentano tali disturbi.
I disturbi muscoloscheletrici lavoro-correlati sono compromissioni delle strutture corporee, quali muscoli, articolazioni e tendini, che sono causati o aggravati principalmente dal lavoro o dagli effetti dell’ambiente di lavoro immediato. Possono essere estremamente nocivi per la qualità di vita individuale e la capacità di lavorare e rappresentano una delle cause più frequenti di disabilità, congedi per malattia e prepensionamenti.
I DMS lavoro-correlati più comuni sono il mal di schiena e i dolori agli arti superiori. Possono contribuire al loro sviluppo fattori fisici, organizzativi, psicosociali e individuali.
Secondo l’Indagine europea del 2019 fra le imprese sui rischi nuovi ed emergenti, il fattore di rischio più frequentemente identificato nell’UE-27 è costituito da movimenti ripetitivi della mano o del braccio (segnalato dal 65 % delle imprese). Altri rischi connessi ai DMS includono la postura seduta prolungata (61 %), spesso considerata un rischio di DMS nuovo o emergente, il sollevamento o lo spostamento di persone o carichi pesanti (52 %), pressioni esercitate da urgenze temporali (45 %) e posizioni faticose o dolorose (31 %).
Benché sia possibile prevenirli, i DMS restano il problema di salute legato all’attività lavorativa più frequente in Europa. Ciò costituisce motivo di preoccupazione non solo per i loro effetti sulla salute dei singoli lavoratori, ma anche per il loro impatto nocivo sulle aziende e sulle economie nazionali.

Perché è così importante?
Nonostante gli sforzi per prevenirli, i DMS restano al primo posto dell’elenco dei problemi di salute connessi all’attività lavorativa in Europa e spesso si verificano in combinazione con altri problemi di salute. I DMS lavoro-correlati sono una delle cause più comuni di disabilità e congedi per malattia e sono la malattia professionale più comunemente riconosciuta in paesi quali Francia, Italia, Lettonia e Spagna. È dunque fondamentale che i datori di lavoro siano informati del problema e ricevano assistenza e orientamenti per la prevenzione o la gestione dei DMS.

Chi dev’essere coinvolto?
È essenziale che tutti collaborino per prevenire i DMS nell’ambiente di lavoro. La collaborazione tra datori di lavoro, dirigenti e lavoratori crea una comprensione comune del problema e porta a miglioramenti duraturi.
I datori di lavoro hanno la responsabilità giuridica di garantire che i rischi sul luogo di lavoro siano valutati e controllati adeguatamente e devono riconoscere l’esigenza di adottare in prima linea un approccio preventivo per affrontare i DMS. Per una valutazione e una prevenzione efficaci dei rischi è necessario che i datori di lavoro si tengano ben formati e informati e facciano altrettanto per i propri lavoratori.
È importante incoraggiare i lavoratori a parlare apertamente e il più presto possibile dei DMS. Se i lavoratori si sentono a loro agio nel discutere della propria salute fisica, hanno maggiori probabilità di prendersi cura di sé stessi e di ricevere un sostegno e un trattamento tempestivo.
La campagna non si prefigge solo l’obiettivo di accrescere la consapevolezza in merito ai DMS lavoro-correlati e al loro impatto negativo sulle persone, sulle imprese e sulla società, ma mira anche a promuovere la collaborazione per garantire che vengano adottate misure preventive per affrontare i DMS.

Come si può gestire il problema?
I DMS si possono prevenire e gestire: per affrontare il problema è fondamentale adottare un approccio integrato (basato sui principi della direttiva quadro sulla SSL) e promuovere una cultura di prevenzione che coinvolga sia i datori di lavoro che i lavoratori.

  • Valutazione dei rischi sul luogo di lavoro: è essenziale per una prevenzione efficace e dovrebbe comprendere la preparazione, la valutazione e l’attuazione di misure preventive e protettive. Il processo di valutazione dei rischi dovrebbe essere rivisto e aggiornato periodicamente.
  • Una combinazione di misure preventive per eliminare/controllare i rischi: questa dev’essere la priorità principale per tutti i luoghi di lavoro. Poiché i DMS sono causati da molteplici fattori, la soluzione migliore è un approccio combinato che, per esempio, coinvolga azioni destinate all’ambiente lavorativo (per es. il ricorso all’ergonomia), l’organizzazione del lavoro (per es. il permesso di effettuare pause), fattori psicosociali (per es. la possibilità per i lavoratori di controllare il ritmo di lavoro) e i dipendenti (per es. fornendo loro una formazione sulle buone posture).
  • Incoraggiare la partecipazione dei lavoratori: i dipendenti dovrebbero essere coinvolti nell’individuazione dei rischi di DMS e delle soluzioni preventive per aiutare le aziende a sviluppare strategie esaustive per la gestione dei disturbi muscoloscheletrici. Gli spunti di conversazione dell’EU-OSHA per i dibattiti sul luogo di lavoro in materia di disturbi muscoloscheletrici possono essere utilizzati per facilitare le discussioni di gruppo sul luogo di lavoro o durante le formazioni.

Nel quadro della campagna «Ambienti di lavoro sani e sicuri. Alleggeriamo il carico!», abbiamo creato unabanca dati di strumenti pratici, materiali orientativi ed esempi di buone pratiche per incoraggiare la partecipazione dei lavoratori e fornire assistenza nei luoghi di lavoro in tema di gestione dei DMS. Altre pubblicazioni e altri materiali utili relativi alla campagna sono disponibili nella sezione relativa a strumenti e pubblicazioni.
Come è ben evidente, anche l’agenzia europea ritiene che per una migliore soluzione delle problematiche, ci sia bisogno sia delle parti sociali con gli Rls, ma anche dei lavoratori, per fare in modo che ci possa essere una soluzione al problema dei disturbi muscolo scheletrici.
In tutti questi contesti sarà necessario tenere conto dei Disturbi muscolo scheletrici relativi al telelavoro.

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