L’Editoriale

di Rocco Palombella

Carissimi lavoratori,

Si sta per concludere un anno difficile, complicato, uno dei peggiori dall’inizio della crisi economica. Un 2019 che doveva rappresentare il rilancio del Paese, la ripresa economica e un miglioramento delle condizioni occupazionali. Una speranza che alcuni nutrivano dopo la composizione del governo giallo-verde alle elezioni del marzo 2018. Fiducia e aspettative che sono state disattese a causa della prosecuzione e drammatizzazione delle centinaia di crisi industriali preesistenti.

Durante l’anno abbiamo messo in campo, grazie all’impegno di tutti voi, numerose mobilitazioni e scioperi, territoriali e nazionali, come quelli del 9 febbraio e del 14 giugno a Firenze, Napoli e Milano. Oltre a queste, ci sono state le tre manifestazioni organizzate da Cgil, Cisl e Uil nel mese di dicembre che abbiamo prima richiesto e poi sostenuto fortemente per difendere le migliaia di posti di lavoro a rischio e richiedere un intervento urgente da parte del Governo.

Purtroppo sono riemerse vertenze aziendali importanti che ritenevamo risolte come quella dell’ex Ilva, di Whirlpool, Sider Alloys, ex Embraco, Blutec, Honeywell e tante altre. A queste se ne sono aggiunte decine che hanno reso la situazione ancora peggiore.
Vista l’inerzia del Governo siamo stati costretti a organizzare nuove mobilitazioni per evitare disastri occupazionali e sociali. C’è stata una forte volontà da parte di lavoratori e cittadini nel manifestare la propria indignazione.

In questi giorni si sta discutendo del destino delle migliaia di lavoratori dell’ex Ilva, della fusione tra Fca e Psa con la nascita del quarto gruppo mondiale e i sistemi di elettrificazione che rivoluzioneranno il futuro del settore dell’automotive.

Nonostante queste difficoltà, nella prima parte dell’anno abbiamo firmato un importante accordo in Fca e CnhI che ha visto il consenso dei lavoratori. Un inizio di 2019 che ci ha visto protagonisti nell’elaborazione della piattaforma unitaria con Fim e Fiom per il rinnovo del contratto collettivo nazionale Federmeccanica-Assistal, che ha ricevuto una larga approvazione non solo da parte degli iscritti.
Il 10 dicembre si è svolto il terzo incontro e sono previsti altri due incontri a gennaio, il 15 e 21, per proseguire la discussione ed entrare nel merito e nel vivo della trattativa.

Contestualmente è partita anche la contrattazione per quanto riguarda il rinnovo del Ccnl Confimi che vede sempre la nostra Uilm protagonista e non mero spettatore.
Vogliamo contratti che ridiano dignità e potere d’acquisto ai lavoratori per poter rilanciare il nostro Paese. In questa direzione va anche l’accordo sulla parte economica del contratto integrativo di Leonardo che abbiamo firmato il 18 dicembre.

Il 2019 è continuato con importanti e lusinghieri risultati nelle elezioni per le Rsu, Rsa e Rls in tantissime realtà industriali che ha visto la nostra organizzazione raggiungere traguardi che fino a poco tempo fa erano inimmaginabili.
Ultimo in ordine di tempo è stato il successo alla Technogym di Cesena, dove abbiamo eletto 6 Rsu su 9 totali e siamo stati l’organizzazione con più preferenze tra i lavoratori.

Nelle ultime due settimane siamo stati molto impegnati su diversi versanti.

Abbiamo sostenuto fortemente la manifestazione del 10 dicembre organizzata da Cgil, Cisl e Uil sulle crisi industriali, con migliaia di lavoratori scesi in piazza a Roma. Ho partecipato a una importante riunione del sindacato europeo IndustriAll durante la quale ho ribadito il bisogno di una politica europea che governi la transizione energetica e ambientale, senza lasciare spazio a improvvisazioni o scelte che potrebbero causare disastri occupazionali nei vari settori industriali. Il ruolo importante del sindacato europeo deve essere quello di chiedere alle istituzioni europee una politica industriale che sia uniforme e valga per tutti i Paesi dell’Ue, senza creare distinzioni di trattamenti e condizioni che favoriscano delocalizzazioni e altre scelte sulla pelle dei lavoratori innescando una guerra tra poveri.

Nell’evento organizzato dalla Uil dell’Emilia-Romagna, a Bologna, ho portato la nostra esperienza, con le tante vertenze aperte e non risolte, ma anche i nostri risultati positivi conquistati negli ultimi mesi.

Purtroppo in Italia c’è la mancanza di un’idea di Paese per rilanciare e far ripartire tutti i settori industriali attraverso importanti investimenti pubblici e privati, che si aggiunge all’assenza di azioni concrete per risolvere le oltre 160 crisi industriali esistenti ridando dignità e futuro a migliaia di lavoratori ora in grave difficoltà.

Il 17 dicembre si è svolto, infine, il Consiglio nazionale. Ho potuto ringraziare tanti delegati provenienti da ogni parte del nostro Paese chiedendo attenzione e perseveranza quotidiana nell’affrontare le molteplici difficoltà che ci sono nei territori. Si tratta di un lavoro da portare avanti giorno dopo giorno, in ogni azienda, dalla più piccola alla più grande, con pari impegno, seguendo sempre i nostri valori che ci contraddistinguono.

Il prossimo anno si aprirà con tutte le vertenze irrisolte e in scadenza che vogliamo concludere positivamente per i tantissimi lavoratori che sono a forte rischio occupazionale.

In conclusione, volevo mandarvi i miei migliori e più sinceri auguri di buone feste, che spero passerete insieme alle vostre famiglie e ai vostri affetti.

Un augurio di buon inizio del 2020 che ci vedrà impegnati per un lavoro sicuro, dignitoso, basato su princìpi di uguaglianza e di maggiori diritti per tutti.

Il prossimo anno sarà anche il 70esimo della Uil che festeggeremo il 5 marzo ricordando il grande lavoro fatto nel passato che deve servire da esempio per tutti noi.

Ancora tanti auguri a tutti voi e alle vostre famiglie di buon Natale e felice anno nuovo.

Un grande abbraccio e sempre forza Uilm!

 

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