Installazioni telefoniche: il successo dell’iniziativa sotto al Ministero del Made in Italy

di Luca Colonna

Il 26 maggio 2023, a Roma si è svolto uno sciopero unitario di Fim, Fiom e Uilm dell’installazione TLC, con un presidio dei lavoratori sotto il Ministero delle Imprese e del Made in Italy che ha visto la partecipazione di circa 500 lavoratori. Anche il tasso di adesione allo sciopero è stato molto buono poiché ha raggiunto picchi del 90% in alcuni siti. Innanzitutto, va ricordato come il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori è stato fondamentale durante la pandemia per la garanzia e la continuità dei servizi esplosi durante l’emergenza sanitaria, garanzia e continuità del servizio delle TLC che è passata dal grande sforzo al quale sono stati sottoposti lavoratrici e lavoratori.

LE RICHIESTE DEL SINDACATO
L’iniziativa che si è realizzata il 26 maggio, in un’assolata giornata romana di fine primavera nasce sulla base di una serie di richieste di incontro e di iniziative, quale quella dell’attivo dei delegati del 23 febbraio, avanzate negli scorsi 24 mesi dalle Organizzazioni sindacali e dai Coordinamenti sindacali delle RSU delle aziende dell’installazione telefonica ai vari Governi che si sono succeduti in questi mesi.
Infatti, sono mesi che chi si occupa di installazione telefoniche segnala – nonostante la gran mole di attività da svolgere per digitalizzare il nostro Paese – la preoccupazione che tutti questi fondi disponibili spingano imprese improvvisate o in qualche caso con una discutibile “fedina penale”, a partecipare alle gare e che le vincano a dispetto di imprese più solide e strutturate che invece operano nella trasparenza, nella legalità ed applicano i contratti collettivi nazionali e aziendali e che garantiscano la salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, con il rischio che non siano neppure capaci a realizzare concretamente le attività (è capitato, ve lo assicuriamo!).

LAVORATORI DA TUTTA ITALIA
Sotto al Ministero c’erano le delegazioni dei lavoratori provenienti da tutta Italia, della Sirti, Italtel, Site, Sittel, Siat, Com.Net, Circet, Alpitel, Cotes, che appunto chiedevano al Ministero delle imprese e del Made in Italy, l’istituzione di un tavolo permanente per di smantellare il meccanismo delle gare al massimo ribasso messo in opera da soggetti quali TIM e OpenFiber che è partecipata dallo Stato, per individuare strumenti specifici il ricambio generazionale all’interno del settore e per sperimentare nel settore clausole sociali nei cambi di appalto.
Risulta necessario anche che il Ministero si impegni al monitoraggio della filiera della TLC attraverso controlli e non liberalizzazioni nel mondo degli appalti e dei subappalti che creano solo precarietà, dando la possibilità alla criminalità organizzata di annidarsi e di sottrarre attività.

UN CALENDARIO DI INCONTRI 
Grazie alla mobilitazione messa in atto, il Ministero ha deciso di ricevere una delegazione composta dalle Segreterie nazionali e territoriali di Fim, Fiom, Uilm e dai delegati sindacali a cui ha partecipato la Sottosegretaria Bergamotto che dopo aver ascoltato le nostre ragioni ha calendarizzato per il prossimo 22 giugno presso il MIMIT un primo tavolo di settore sui temi oggetto dell’iniziativa di sciopero di venerdì 26 maggio. Come Uilm, ma credo di poter scrivere anche come Fim, Fiom e Uilm siamo pronti ad iniziare il confronto con il Governo che, come abbiamo avuto modo di rappresentare al tavolo, dovrà assumersi la responsabilità di fare scelte coraggiose se veramente è determinato a dare un futuro certo e dignitoso all’intero settore.

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