Wartsila: azienda inadempiente, riparte la mobilitazione

Nell’incontro svoltosi al Mimit il 18 maggio scorso, la multinazionale Wartsila ha avanzato due ipotesi di reindustrializzazione del sito di Trieste, considerate dalle Organizzazioni sindacali e dalle Rsu inconsistenti, inadeguate e non rispondenti agli impegni assunti dalla multinazionale in sede governativa con l’accordo del 29 novembre scorso.

PROGETTI TROPPO LABILI
Nonostante i forti ritardi, i ripetuti spostamenti degli incontri al Ministero richiesti da Wartsila, nell’incontro odierno l’azienda ha presentato due soli progetti, privi di impegni industriali precisi e vincolanti, insufficienti a garantire l’occupazione sia dei lavoratori diretti che dell’indotto.
I due progetti riguardano uno la produzione di cruscotti per auto che non convince, poiché ci sono molti dubbi sulla validità industriale. L’altra viene da una rispettabile start-up, che si dovrebbe giovare della compartecipazione di una multinazionale che al momento non esiste.
Un giudizio di inconsistenza è stato espresso anche dal Governo e dalla regione Friuli-Venezia Giulia. Si tratta di un atteggiamento irresponsabile da parte di Wartsila, che mina la continuità produttiva e occupazionale del sito e che allo stesso tempo non rassicura nemmeno chi – i lavoratori non coinvolti nella chiusura del Dct – è impiegato in Wartsila Italia nelle altre l’attività.

NUOVA VERTENZA

Serve adesso aprire una nuova fase della vertenza, rivendicando al governo un impegno diretto nella gestione del progetto di reindustrializzazione, anche attraverso il coinvolgimento di nuovi soggetti industriali, pubblici e privati, per garantire l’occupazione, le professionalità e il reddito dei lavoratori, la vocazione del sito con produzioni ad alto valore aggiunto.
Il coordinamento Fim-Fiom-Uilm nel proclamare lo stato di agitazione nel Gruppo, ha convocato per lunedì mattina, 22 maggio, a Trieste un’assemblea in sciopero, davanti ai cancelli, a partire dalle ore 9. Il coordinamento Fim-Fiom-Uilm sarà riconvocato successivamente all’incontro già previsto sul piano industriale Wartsila, il 29 maggio in Regione Friuli-Venezia Giulia, per valutare ulteriori iniziative di mobilitazione.

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