Ex Ilva: accordo tutela solo interessi aziendali, lavoratori e comunità messi da parte

Il 4 marzo è stato firmato un accordo tra ArcelorMittal e Commissari straordinari che sancisce la fine dei ricorsi giudiziari di entrambe le parti e mette a punto un nuovo piano industriale per il periodo 2020-2025.
Un’intesa che, secondo Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, “tutela solamente gli interessi dell’azienda e dei Commissari, mentre quelli sociali, occupazionali e delle comunità coinvolte vengono messi da parte”.

NESSUNA CERTEZZA SUL FUTURO
L’accordo, continua il leader Uilm, “risolve il contenzioso legale ma non dà risposte sui nodi principali della drammatica vicenda degli stabilimenti del Gruppo”. Palombella pensa che sia stata stipulata una “separazione consensuale, frutto esclusivamente del lavoro dei legali delle due parti che hanno prodotto questo grande e articolato compromesso”.
Il motivo delle parole dure del Segretario dei metalmeccanici Uil sono dovute al fatto che “sono già stati predeterminati i termini dell’uscita di ArcelorMittal dietro il pagamento di una somma irrisoria e il piano industriale partirebbe dal prossimo anno perdendo tempo con il conseguente blocco di interventi di ambientalizzazione e con conseguenti rischi occupazionali”. Palombella sottolinea come “fino a novembre non accadrà nulla poi entro i primi mesi del 2021 ArcelorMittal potrà decidere di andar via”, quindi “tornerebbe in capo allo Stato un’azienda che è in forte difficoltà economica, con conseguente blocco degli investimenti ambientali e forti rischi sia per i lavoratori dipendenti che per quelli che si trovano attualmente in Amministrazione straordinaria”. Il Segretario generale Uilm spiega come si sia “persa un’occasione per rilanciare gli stabilimenti del Gruppo e insieme a loro la siderurgia italiana”.

ACCORDO SENZA SINDACATI
Trattativa e accordo non hanno visto il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Palombella è molto critico perché “i rappresentanti legittimi, ovvero i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali, non hanno, per ovvie ragioni, potuto esprimere alcun giudizio perché si è trattato di un negoziato che aveva come unico scopo quello di risolvere il contenzioso legale”.
Il leader Uilm chiarisce come “a novembre ArcelorMittal aveva presentato una richiesta di recesso e oggi con la firma di questo accordo è riuscita a ottenere il risultato, solamente posticipato di alcuni mesi”.
“Non siamo disponibili ad avviare una trattativa i cui termini sono stati prestabiliti” continua Palombella, aggiungendo che “siamo nettamente contrari alla scelta di esuberi strutturali e pretendiamo il rispetto dell’unico piano ambientale, industriale e occupazionale che noi abbiamo, con grande fatica, sottoscritto e che ha avuto il consenso del 93% dei lavoratori: l’accordo del 6 settembre 2018”.
Il Segretario generale della Uilm conclude dichiarando che “continueremo a chiedere un incontro chiarificatore al Governo perché la situazione si sta aggravando giorno dopo giorno e l’accordo firmato posticipa solamente una soluzione che deve essere presa immediatamente, per evitare disastro ambientale, occupazionale e produttivo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *