Disturbi muscolo-scheletrici nei giovani lavoratori

di Andrea Farinazzo

Sul sito di EU-OSHA sono stati pubblicati gli atti di un interessante seminario sul tema dei disturbi muscolo-scheletrici tra giovani e lavoratori di giovane età. Il seminario, organizzato nel quadro di un progetto di sintesi sulla salute e sicurezza sul lavoro in relazione ai disturbi muscolo-scheletrici, rientra anche nell’ottica della prossima campagna Ambienti di lavoro sani e sicuri “Alleggeriamo il carico!”, che inizierà a ottobre 2020. L’evento realizzato in collaborazione con Enetosh (la rete europea per la formazione iniziale e continua nell’ambito della salute e sicurezza sul luogo di lavoro) è servito a sensibilizzare in merito alla necessità di promuovere la buona salute dell’apparato muscolo-scheletrico sin dalla giovane età. Sotto la guida di esperti, i partecipanti si sono confrontati scambiando idee in gruppi ristretti e toccando quattro diversi aspetti: ricerca, politiche (SSL – ergonomia), pratiche (integrazione della SSL nel sistema educativo) e comunicazione (percezione del proprio corpo).
Di seguito un estratto del seminario relativo allo stato della ricerca in termini di fattori di rischio per i disturbi muscolo-scheletrici (MSD).

I GIOVANI E I RISCHI
Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità si tratta di persone con un’età compresa tra 10 e 24 anni. Qui, vengono prese in considerazione persone dai 15 ai 24 anni, un gruppo eterogeneo. Esistono prove che i disturbi muscolo-scheletrici (MSD) in adolescenza aumentano o sono associati all’assenza di malattia e alla disabilità negli adulti. Il loro maggior tasso di rischio è dovuto a diverse situazioni: sono in un momento di transizione dall’istruzione al lavoro, con un divario tra ciò che hanno imparato a scuola sulle pratiche di lavoro e il lavoro cui devono adattarsi; hanno una mancanza di preparazione ed esperienza; hanno una mancanza di consapevolezza e una diversa percezione del rischio. Per questi motivi l’intervento precoce rivolto al periodo di transizione dall’istruzione al lavoro è fondamentale.

I PRINCIPALI FATTORI RISCHIO
I principali fattori di rischio sono legati al fatto che spesso ricevono lavori/compiti “sporchi” o pesanti, oltre alla cattiva comunicazione, la paura di perdere il lavoro, il rischio legato a modelli/mentori inadeguati,
il cambio della natura del lavoro, l’aumento dei posti di lavoro temporanei e precari, spesso senza formazione adeguata e le elevate esigenze psicosociali sul lavoro e nei rapporti sociali.

RISCHIO SOCIO-CULTURALI ED EDUCAZIONE
I principali rischi socio-culturali sono: l’alta digitalizzazione della società; il dolore e il disagio;
il diverso livello educativo dei genitori; le disuguaglianze in termini di salute; l’obesità e problemi alimentari; lo stress; la fascia di controllo aumentata e l’ambiente di lavoro e scolastico.
Per quanto riguarda i rischi educativi possiamo includere: un sistema di scuola primaria in cui l’accento è posto sugli aspetti accademici; l’ambiente di apprendimento e l’organizzazione non supportano uno stile di vita sano, come l’introduzione dell’attività fisica nelle materie scolastiche; la mancanza di motivazione e formazione per gli insegnanti sulle pratiche salutari e argomenti di sicurezza; la mancanza di messaggi sanitari comuni sufficienti per gli studenti; la mancanza di attitudine e motivazione tra alunni e studenti per considerare le buone pratiche di salute.
Inoltre, ulteriori fattori di rischio possono essere: gli zaini pesanti e mancanza di esercizio fisico durante la giornata scolastica; uno stile di vita sedentario o inattività fisica; la sopravvalutazione delle proprie capacità fisiche e lavorative; le cattive posture e movimenti ripetitivi nel tempo libero.
In sede di discussione Eu-Osha riguardo l’origine dei disturbi muscolo-scheletrici, c’è stato consenso rispetto al fatto che possano derivare da una combinazione dei fattori di rischio sopra indicati.
La promozione di una buona salute muscolo-scheletrica o la prevenzione delle MSD è una questione che riguarda sia i settori della salute pubblica che quelli della salute professionale.

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