L’Editoriale

Cari lavoratori,

in questo numero di Fabbrica società parlerò del grande impegno sindacale di queste ultime due settimane, con numerose vertenze aperte e situazioni complicate.

Sul tema dell’Ilva siamo inaspettatamente ritornati indietro all’accordo del settembre 2018, quando immaginavamo di aver archiviato e rilanciato la siderurgia in Italia, salvaguardando tutti gli stabilimenti italiani e in modo particolare quello di Taranto. Invece negli ultimi giorni è sembrato che tutto il lavoro svolto non fosse servito a nulla dopo la messa in discussione dell’impianto dell’accordo di quasi un anno fa. Il tutto è iniziato con la decisione del ministro Luigi Di Maio di inserire all’interno del Decreto Crescita l’eliminazione della responsabilità penale e amministrativa per ArcelorMittal, salvo poi dichiarare di voler ripristinare la responsabilità legale esclusivamente in relazione alla non ottemperanza del piano ambientale.

Inoltre, ArcelorMittal aveva deciso in modo unilaterale, senza accordo sindacale, di collocare dal primo luglio circa 1.400 lavoratori in cassa integrazione. L’azienda, nonostante le nostre proteste, ha confermato il numero e la durata di 13 settimane della cassa integrazione. In seguito, la vicenda è proseguita con la notizia bomba, arrivata a pochi minuti dall’inizio del 9 luglio scorso, della conferma del sequestro dell’altoforno 2 avvenuto nel 2015 a fronte di una richiesta di dissequestro avanzata da AM e commissari straordinari.

Questo provvedimento della magistratura ha creato imbarazzo e stupore perché rappresenterebbe per lo stabilimento di Taranto un ulteriore dimezzamento della produzione di acciaio, con conseguente esubero di circa 3mila lavoratori sugli attuali 8.200, che si aggiungerebbero ai 1.700 già in amministrazione straordinaria.

L’11 luglio, appena poche ore dopo l’inconcludente incontro al Mise del 9 luglio, si è verificato un gravissimo e tragico infortunio mortale all’Ilva di Taranto. Un temporale di inaudita potenza si è abbattuto sulla gru del quarto sporgente dove lavorava un giovane operaio, Cosimo Massaro, che è stato scaraventato in mare insieme al mezzo meccanico. Purtroppo non è la prima volta che accadono tragedie del genere, come 12 anni fa quando si verificò un fatto analogo nella stessa area dello stabilimento e sulla stessa gru.
La tragica morte di Cosimo Massaro ha innescato immediatamente la reazione delle nostre Rsu, che hanno subito proclamato uno sciopero a oltranza.
Dopo alcuni giorni e a fronte di una convocazione da parte del prefetto di Taranto e del ministro Di Maio si è interrotto lo sciopero indetto al fine di scongiurare il blocco degli altiforni in esercizio e il rischio di solidificazione della ghisa contenuta nei carri siluro fermi.

A fronte di questa situazione, si sono svolti degli incontri programmati e il 15 luglio al Mise, insieme a rappresentanti di ArcelorMittal, commissari straordinari, altre organizzazioni sindacali e ministro Di Maio,  abbiamo firmato un verbale di riunione molto importante, che se applicato correttamente da parte dell’azienda potrà delineare nuove condizioni per evitare che ci siano ulteriori tensioni.
Tra i punti concordati c’è la limitazione del numero complessivo dei lavoratori in cassa integrazione attraverso l’impiego di una parte di loro in attività manutentiva, c’è la programmazione di una ispezione generalizzata di tutti gli impianti, la realizzazione di un piano straordinario di interventi per rendere sicuri gli impianti e la creazione di presidi di organi ispettivi all’interno dello stabilimento per far fronte all’emergenza che si è creata dopo l’ennesimo infortunio mortale. Il nostro auspicio è che l’intesa raggiunta possa creare le condizioni per scongiurare definitivamente la fermata dello stabilimento Ilva di Taranto e per attuare tutto il programma di bonifica e ambientalizzazione che l’importante piano ambientale prevede.

Sul fronte del CCNL siamo in una fase molto avanzata della discussione con i due Segretari generali di Fim e Fiom sull’elaborazione della piattaforma di rinnovo. Come è a voi noto, a conclusione dell’esaltante percorso di consultazione iniziato nei primi mesi dell’anno con le riunioni regionali, il 27 giugno scorso abbiamo svolto un’importante e partecipata Assemblea nazionale dei territori. In questa occasione abbiamo approvato all’unanimità la nostra ipotesi di piattaforma contrattuale, che abbiamo messo subito a disposizione di Fim e Fiom per iniziarne la discussione.

Con le nostre proposte non ci siamo limitati a elencare richieste generali, ma abbiamo presentato progetti specifici, come la richiesta dell’8% dei minimi contrattuali.
La nostra decisione inizialmente ha creato un certo dibattito all’interno di Federmeccanica e delle altre organizzazioni sindacali ma noi riteniamo di aver indicato una strada corretta da percorrere.
Con Fim e Fiom abbiamo svolto diverse riunioni a vari livelli e siamo convinti che nei prossimi giorni riusciremo ad avere un’ipotesi di piattaforma di rinnovo condivisa.

Questo è non solo un nostro auspicio, ma riteniamo importante che venga elaborata una piattaforma unitaria. Se tutto procederà per il meglio prevediamo, entro fine luglio o al massimo nei primi giorni di settembre, di svolgere a Roma un’Assemblea nazionale degli organismi unitari per illustrare e approvare l’ipotesi di rinnovo da sottoporre, attraverso un percorso democratico, alle assemblee riunite che decideranno con una votazione nel mese di settembre. Prevediamo entro la fine di settembre o inizio di ottobre di presentare la piattaforma approvata a Federmeccanica.

Infine, il 17 luglio si è svolto l’esecutivo nazionale della Uil per dibattere i contenuti e il percorso stabilito dall’incontro con il vicepremier Matteo Salvini il 15 luglio scorso. Questo incontro, oltre ad aprire spazi di dialogo e di confronto, ha anche alimentato una serie di polemiche all’interno del governo tra il premier Giuseppe Conte e lo stesso Salvini. Come sempre la Uil prende le distanze da qualsiasi forma di polemica politica e ritiene utile lo spazio di confronto aperto e di poter sfruttare ogni occasione che si aprirà per cercare di far cambiare idea al governo sulle politiche economiche, sulle pensioni e sulla diminuzione delle tasse. Per questo parteciperemo al nuovo incontro organizzato per il prossimo 6/7 agosto dal vicepremier Salvini.

Nella riunione dell’esecutivo nazionale si è discusso di programmazione e si è deciso di organizzare subito dopo la pausa estiva, nei giorni 5 e 6 settembre a Lucca, una riunione in forma seminariale per valutare le vertenze aperte nei territori e le proposte da fare all’esecutivo rispetto alla legge di Bilancio. La Uil si conferma ancora una volta una organizzazione in crescita, nonostante le gravi situazione in essere in Italia, grazie ai risultati delle sue categorie nei vari territori.

Non mi resta che augurarvi una buona lettura…

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