La dimensione di genere e gli effetti sulla salute durante il telelavoro

di Andrea Farinazzo

Sul sito dedicato dall’ONU alla Giornata internazionale delle donne 2024 si ricorda che raggiungere l’uguaglianza di genere anche nel mondo del lavoro è necessario per creare economie prospere e un pianeta sano. E si chiede di investire nelle donne, perché l’uguaglianza di genere è la più grande sfida in materia di diritti umani, a vantaggio di tutti.

Proprio in occasione dell’8 marzo 2024 e in relazione anche alla campagna europea “ Lavoro sano e sicuro nell’era digitale”, promossa dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ( EU-OSHA), è stato pubblicato un nuovo “discussion paper” in lingua inglese dal titolo “Exploring the gender dimension of telework: implications for occupational safety and health” (Esplorare la dimensione di genere del telelavoro: implicazioni per la salute e sicurezza sul lavoro).

Il documento – commissionato dall’Agenzia europea e scritto da Maria Caprile (Notus), Pablo Sanz de Miguel (University of Zaragoza, formerly Notus), Jordi Potrony (Notus) and Rachel Palmén (Notus) – esamina le dimensioni di genere del telelavoro e le principali sfide cui devono far fronte le donne. Si evidenzia, inoltre, l’impatto della transizione verso il telelavoro e i modelli ibridi, evidenziando come tali cambiamenti possono incidere sia sul benessere che sull’integrazione delle donne nel mercato del lavoro.

La dimensione di genere del telelavoro e il nuovo discussion paper
L’introduzione del documento ricorda che il massiccio passaggio al telelavoro durante la pandemia di COVID-19 e l’estensione degli accordi di lavoro ibridi nel periodo successivo alla pandemia hanno portato non solo ad un crescente interesse per questa forma di lavoro ma anche al suo impatto sul benessere e sulla salute dei lavoratori, anche perché il telelavoro e accordi di lavoro più flessibili stanno diventando una caratteristica permanente in molti luoghi di lavoro.

Riguardo a questo interesse se la letteratura evidenzia i potenziali benefici del lavoro a distanza in termini di flessibilità, autonomia, performance e bilanciamento vita-lavoro, gli studi sottolineano anche i potenziali svantaggi.

Ad esempio il telelavoro è stato associato a rischi psicosociali, principalmente legati alla pervasività delle tecnologie digitali e al loro impatto sull’orario di lavoro e sull’equilibrio vita-lavoro (disponibilità estesa, orari di lavoro prolungati, confini sfumati tra lavoro e vita privata, conflitto lavorativo), all’isolamento e ad altri rischi emergenti legati all’uso delle TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione).

Gli studi evidenziano anche la rilevanza del genere nell’analisi del telelavoro.

Se il telelavoro ha il potenziale per migliorare l’equilibrio vita-lavoro e la situazione delle donne nel mercato del lavoro, la ricerca mostra che il telelavoro ha un impatto negativo sulle donne in termini di conflitto vita-lavoro, stress e salute.

Il discussion paper esplora la dimensione di genere del telelavoro e della sicurezza e salute sul lavoro (SSL), basandosi su una revisione di recenti pubblicazioni scientifiche e su una recente ricerca e vari documenti dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) sugli sviluppi legislativi in materia di telelavoro, lavoro ibrido e sorveglianza sul lavoro a distanza.

Gli effetti del telelavoro sulla salute fisica e mentale
Si ricorda che nel documento il telelavoro è definito come una forma di organizzazione del lavoro in cui il lavoro che potrebbe essere svolto anche presso i locali del datore di lavoro viene svolto fuori dai locali del datore di lavoro utilizzando le TIC. Può essere, in realtà, svolto in qualsiasi luogo (ad esempio da casa, mentre si in viaggio o da luoghi di lavoro alternativi, come gli spazi di co-working), anche se nel documento l’attenzione è rivolta al lavoro da casa.

Molti studi evidenziano come gli effetti del telelavoro sulla salute fisica e mentale dipendano in larga misura dalle modalità e dal contesto aziendale, ad esempio dagli orari di lavoro (part-time o full-time), dalla flessibilità o dalla durata del telelavoro.

In ogni caso le rassegne e studi dell’EU-OSHA confermano che, prima e durante la pandemia, i rischi psicosociali più rilevanti associati al telelavoro sono stati riscontrati in tre aree:

  1. l’intensità del lavoro, l’orario di lavoro e l’equilibrio tra lavoro e vita privata;
  2. l’isolamento;
  3. l’uso intensivo delle tecnologie digitali.

E in questo ambito la dimensione di genere viene esplorata soprattutto in relazione alle opportunità e agli svantaggi in termini di equilibrio tra lavoro e vita privata e di stress.

La ricerca ha, invece, prestato poca attenzione ai rischi fisici affrontati dai telelavoratori prima della pandemia: i rischi principali identificati erano quelli associati all’uso intensivo delle tecnologie digitali, come i movimenti ripetitivi, la postura statica e l’uso eccessivo o improprio delle apparecchiature con schermo (Oakman et al., 2020).

Tuttavia con l’estensione del telelavoro, anche attraverso accordi ibridi, è ormai ampiamente riconosciuto che il lavoro da casa comporti rischi fisici più elevati rispetto al lavoro in loco, a causa delle condizioni ergonomiche più scadenti della postazione di lavoro, aggravate inoltre dalla maggiore complessità dell’esecuzione della valutazione dei rischi e dall’applicazione degli standard di SSL da parte del datore di lavoro, dei rappresentanti dei lavoratori o delle autorità statali nelle case dei telelavoratori (EU-OSHA, 2021c, 2022).

Per quanto riguarda, in particolare, la salute fisica, i dati EWCS (European Working Conditions Survey) mostrano che i telelavoratori devono affrontare problemi fisici simili a quelli di altri lavoratori in occupazioni analoghe: disturbi muscolo-scheletrici, affaticamento degli occhi e mal di testa. In questo contesto, l’indagine “ Flash Eurobarometer – OSH Pulse” fornisce elementi cruciali per analizzare la dimensione di genere del telelavoro e della SSL dopo la pandemia.

Infine l’indagine, commissionata dall’EU-OSHA, riguarda quei dipendenti che hanno lavorato per la maggior parte del tempo da casa negli ultimi 12 mesi e le tabelle mettono a confronto l’esposizione a fattori di rischio psicosociali e a problemi di salute tra telelavoratori e impiegati, suddivisi per genere e mostrando il divario di genere (differenza in punti percentuali tra la quota di donne e quella di uomini).

L’indice del documento EU-OSHA
Riportiamo, in conclusione, l’indice del discussion paper “Exploring the gender dimension of telework: implications for occupational safety and health”.

Introduction

Concepts

Telework and gender: main trends and patterns

4 Gender, telework, and occupational health and safety

4.1 Psychosocial and physical risks and health outcomes faced by teleworkers: explaining gender inequality

4.2 Gender inequalities in psychosocial risks that need further research

4.3 Initiatives to address stress and mental health in the workplace

The gender dimension of legislation for telework and OSH risks prevention

5.1 The gender dimension of OSH provisions

5.2 The gender dimension of the right to disconnect

5.3 The gender dimension of the right to request telework

Concluding remarks

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