Elettrodomestici: incentivi solo per aziende che hanno bilancio sociale positivo

Si è tenuto il 22 febbraio il tavolo con il Ministro Adolfo Urso convocato sul settore degli elettrodomestici. Fim Fiom Uilm hanno chiesto un piano di azione condiviso fra istituzioni, imprese e sindacato con l’obiettivo comune di difendere la produzione nazionale. “A questo scopo – commenta il Segretario nazionale Uilm che segue il settore, Gianluca Ficco – abbiamo consegnato un documento di Fim, Fiom, Uilm che propone azioni di politica industriale per salvaguardare e rilanciare il comparto, fra cui gli incentivi all’acquisto riservati alle apparecchiature prodotte dalle imprese che hanno un bilancio sociale positivo”.

PUNTO DI PARTENZA
“Speriamo che la convocazione odierna – argomenta Ficco – rappresenti il punto di partenza di un confronto di merito e soprattutto di misure concrete che aiutino un settore storico della industria italiana, votato all’esportazione, ma oggi fortemente a rischio a causa della tenaglia di costi crescenti e consumi in contrazione. La decisione senza precedenti di Whirlpool di cedere le attività europee ai Turchi della Arcelik, la dichiarazione di 370 esuberi di Electrolux, i cali della produzione e l’ampio ricorso alla cassa integrazione di tutto il settore attestano che nel settore sta accadendo qualcosa di strutturale e che l’Italia rischia di diventare una delle nazioni meno competitive di Europa”.
“Per salvaguardare il comparto degli elettrodomestici – spiega Ficco – abbiamo fatto accordi sindacali importanti, finalizzati a recuperare competitività e ad attestarci nei segmenti di mercato più forti, ma ora occorrono azioni di sistema che sarebbero di giovamento a tutta l’industria, ma in questo settore si rivelano particolarmente urgenti”.

LE RICHIESTE
Fra le richieste avanzate nel documento di Fim, Fiom e Uilm ci sono incentivi al consumo riservati alle sole apparecchiature prodotte dalle imprese che hanno un bilancio di responsabilità sociale positivo, la eliminazione dei vincoli di durata e dei costi degli ammortizzatori sociali conservativi controbilanciata dal contestale incremento delle penalità per le imprese che invece scelgono di licenziare o di chiudere, l’utilizzo della golden power per tutto il settore e la possibilità di un ingresso dello Stato nel capitale delle imprese in cerca di acquirenti o di partner, la creazione di strumenti di ricambio generazionale attraverso il miglioramento degli istituti esistenti del contratto di espansione e dei lavori usuranti, l’incentivazione degli investimenti necessari a riportare le produzioni in Italia, la riduzione delle accise sull’energia utilizzata nel processo produttivo, la definizione di piani formativi da svolgere durante la cassa integrazione, al duplice scopo di riqualificare il personale e di integrare il reddito. Il prossimo incontro è comunque previsto specificamente per Electrolux il giorno 12 marzo e infine confidiamo nella rapida convocazione dei tavoli specifici per Electrolux e per Whirlpool.

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