Baker Hughes: l’investimento a Corigliano calabro è una grande opportunità per la Calabria (e non solo)

Il 15 dicembre 2023 presso l’Unione Industriali della Calabria a Catanzaro, la Baker Hughes, multinazionale americana che in Italia ha la proprietà del Nuovo Pignone – azienda che conta più di 180 anni di attività e occupa più di 5 mila dipendenti in 8 siti – ha presentato un piano di investimento di 60 milioni di euro per realizzare nel porto di Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza, un nuovo sito per l’assiemaggio dei moduli che ospitano le macchine che BH produce nel nostro Paese e che vengono spedite e utilizzate in più di 120 nazioni nel Mondo. Si tratta di oggetti che permettono la compressione dei fluidi (turbocompressori) e che hanno molti utilizzi sia nel campo dell’estrazione e del trasporto del gas. L’investimento consisterà nella realizzazione in area demaniale di uno spazio per il montaggio finale dei moduli che sono grandi un decimo di una nave da crociera e che non possono che essere spediti via mare.

L’INCONTRO
La Uil ha partecipato all’incontro con un’ampia delegazione: il segretario nazionale Uilm Luca Colonna, il coordinatore regionale Antonio Laurendi, il Segretario della Uil di Cosenza Paolo Cretella, il segretario della Uilm di Vibo Valentia Amedeo De Lucia e il Segretario organizzativo della Uilm Vibo Valentia ed Rsu di stabilimento del sito BH di Vibo Valentia (attivo da più di 60 anni), Francesco Curtosi.
Le notizie che arrivano dalla stampa circa il parere negativo della Conferenza dei servizi e le dichiarazioni del sindaco di Corigliano-Rossano, Stasi, provocano grande rammarico nel mondo sindacale e in particolare della Uil-Uilm. La BH ha già un sito, ad Avenza in Toscana, dove svolge questa attività. La realizzazione del sito a Corigliano Rossano rappresenta un ampliamento e un completamento della capacità produttiva.
Le istituzioni locali sottovalutano un aspetto cruciare per l’industria calabrese e lo sviluppo del territorio: il sito che la BH intende realizzare in 12 mesi in Calabria occuperebbe circa 200 addetti – tra diretti e indiretti – che svolgerebbero attività di saldatura, verniciatura e montaggio dei moduli, ma anche di industrializzazione e ricerca operativa.

LA POSIZIONE DELLA UILM
“Abbiamo accolto con grande interesse l’investimento – ha dichiarato Luca Colonna – si tratta infatti di una grande multinazionale che ha un buon livello di relazioni sindacali e con cui abbiamo definito ottime tutele economiche e normative per i dipendenti. L’operazione è decisamente importante perché da una parte va a consolidare una realtà che è già un’eccellenza nell’industria in tutto il mondo, dall’altra nei prossimi tre anni andrà a rafforzare la sua capacità di sviluppo investendo in un territorio, come la Calabria, che ha bisogno di lavoro e occupazione come tutto il Sud Italia”. “Tuttavia – aggiunge – questo investimento è una risposta importante anche per il Paese, che purtroppo ha pagato un prezzo altissimo l’assenza di politiche industriali, tra delocalizzazioni e chiusure di aziende strategiche”. “Anche la Regione Calabria – aggiunge – negli ultimi 15 anni ha purtroppo registrato questa mancanza di strategia industriale e visione, come ripetutamente denunciato dai sindacati. Infatti, questo investimento di circa 60 milioni avrebbe dovuto essere fatto sul porto di Vibo Valentia, ma è sfumato per l’inadeguato pescaggio dell’infrastruttura portuale. Pertanto – conclude – l’investimento di BH assume maggior rilievo e auspichiamo che anche la classe dirigente politica locale, riconoscendo gli errori del passato, scelga di guardare al futuro e di cogliere questa importante opportunità di sviluppo industriale”.

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