AST Terni: vogliamo chiarezza e un piano industriale serio

di Simone Lucchetti

Dal febbraio del 2022 sono passati oramai 20 mesi da quando Arvedi ha acquistato Acciai Speciali Terni e ancora non si riesce a definire il Piano Industriale del sito industriale ternano. Dal 1° aprile, quando il Cav. Arvedi ha illustrato dove voleva portare AST con il miliardo di investimenti, tra risorse private e finanziamenti pubblici, oggi ancora stiamo attendendo la definizione dell’Accordo di Programma che viene rimandato sistematicamente ogni volta che se ne annuncia la sua conclusione.

CHI NE PAGA LE CONSEGUENZE
In sede istituzionale la Regione Umbria nel febbraio 2023 dichiarava che era praticamente in arrivo, tuttavia dopo pochi mesi al Mimit, con la presenza del Ministro, si doveva chiudere in un lasso di tempo ragionevole. Sono trascorsi diversi mesi e a oggi stiamo chiedendo come mai le lungaggini della politica possano mettere in discussione un piano industriale che deve rilanciare un territorio e proteggere una produzione strategica  come quella di Terni. Chiaramente dalla politica degli annunci e dalle difficoltà che questa produce gli unici che ne pagano le conseguenze sono i lavoratori e lo sviluppo industriale di un sito e di un territorio che vede in AST il 16% del PIL regionale e del 25% di PIL territoriale. Inoltre, oltre alle difficoltà oggettive dell’accordo di programma, determinante per garantire gli investimenti e la protezione del sito industriale, si aggiungono le varie complicanze del settore industriale siderurgico ternano che pena di elementi di difficoltà e di competitività con il resto dell’Europa quali:

  • Infrastrutture obsolete e non adeguate alle esigenze del trasporto di manufatti
  • Politica energetica adeguata per le aziende energivore
  • Ambiente

Questi tre elementi devono essere assolutamente affrontati in maniera adeguata altrimenti vanificheranno gli sforzi che l’azienda ed i lavoratori stanno facendo per essere competitivi.

VOGLIAMO CHIAREZZA
La Uilm, insieme alle altre sigle sindacali, per raggiungere le questioni sopra dette hanno iniziato un percorso di trasparenza con i lavoratori per far nascere il pensiero che la politica, e in generale le politiche industriali di un governo poco attento e lento, non possono mettere in discussione un sistema importante e strategico come quello di AST e del prodotto strategico per l’intero paese.
Oggi – dopo un primo incontro con le istituzioni locali, dopo aver convocato i parlamentari italiani eletti sul territorio e dopo aver parlato con i parlamentari europei – siamo riusciti a portare un po’ di chiarezza su questa vicenda scoprendo che il rallentamento è stato generato dall’Europa. Il 14 novembre ci ritroveremo al Mimit e l’azienda si è detta disponibile a presentare in Piano Industriale in sede locale.
La Uilm  rispetto all’avanzamento della discussione esprime una valutazione positiva nel percorso individuato, ma certamente prima di esprimersi sul merito vogliamo capire con quale idea si vuole proseguire, quali asset ed assetti industriali l’azienda ha intenzione di disegnare la fabbrica del futuro, quali livelli occupazionali intende avere, quali investimenti vuole effettuare e quali mercati vuole aggredire e con quali  prodotti.
Per il momento le uniche certezze sono le parole del Cav. Arvedi nella riunione del 1° aprile 2022 in cui riconfermò il piano industriale.

VOGLIAMO GARANZIE
La Uilm ternana e i lavoratori credono che il territorio e il sito industriale abbiano pagato tantissimo fino a oggi, sicuramente altri sacrifici si renderanno necessari per avere una prospettiva industriale importante come quella che, fino a oggi, ci è stata rappresentata solo rappresentata verbalmente. Siamo convinti che un progetto industriale non possa essere messo in discussione da una politica inefficiente, incapace, lenta e a volte fatta di immagine e dichiarazioni che non hanno nulla a che vedere con le politiche industriali che un Paese serio deve mettere a terra per creare quel sistema accogliente per dare sviluppo e concretezza a un settore, nello specifico siderurgico, che necessita di competenza, serietà e investitori seri.
Per il sito ternano come abbiamo ogni volta detto la Uilm non farà mai un passo indietro se gli elementi a noi cari non saranno garantiti.

Come sempre…FORZA UILM!
NOI CI METTIAMO LA FACCIA!

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