Dati statistici Inail sugli infortuni sul lavoro

di Andrea Farinazzo

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’INAIL entro il mese di agosto sono state 383.242 (-20,9% rispetto ad agosto 2022), 657 delle quali con esito mortale (-3,0%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate (+23,2%).
Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio– nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di agosto. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (agosto 2022 vs agosto 2023) e “di periodo” (gennaio-agosto 2022 vs gennaio-agosto 2023). Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2023, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Il confronto effettuato su un medio periodo, tuttavia, potrebbe rivelarsi poco attendibile rispetto al trend che si delineerà nei prossimi mesi. Per un’analisi più indicativa dell’andamento infortunistico, infatti, sarà necessario attendere un lasso di tempo maggiore, anche per tener conto di eventuali ritardi nelle denunce di infortunio, in particolare di quelle con esito mortale, pervenute all’Inail.
Ciò premesso, nei primi otto mesi di quest’anno si registra, rispetto all’analogo periodo del 2022, una decisa riduzione delle denunce di infortunio in complesso (dovuta quasi esclusivamente al notevole minor peso dei casi di contagio da Covid-19), un calo di quelle mortali e una crescita delle malattie professionali.

DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro il mese di agosto 2023 sono state 383.242, in calo rispetto alle 484.561 dei primi otto mesi del 2022 (-20,9%), in aumento rispetto alle 349.449 del 2021 (+9,7%) e alle 322.132 del 2020 (+19,0%), e in diminuzione rispetto alle 416.894 del 2019 (-8,1%).
A livello nazionale i dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno evidenziano, per i primi otto mesi del 2023 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 429.161 del 2022 ai 323.946 del 2023 (-24,5%), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 7,0%, da 55.400 a 59.296.
Nell’agosto di quest’anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -24,8% nella gestione Industria e servizi (dai 408.465 casi del 2022 ai 306.988 del 2023), un +0,4% in Agricoltura (da 17.110 a 17.175) e un +0,2% nel Conto Stato (da 58.986 a 59.079). Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare la Sanità e assistenza sociale (-71,4%), l’Amministrazione pubblica, che comprende l’attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-61,9%), e il Trasporto e magazzinaggio (-50,8%). In controtendenza alcuni settori del comparto manifatturiero, come quelli delle bevande (+11,5%), dei prodotti chimici (+6,2%), della fabbricazione di autoveicoli (+5,8%) e dell’abbigliamento (+5,4%).
L’analisi territoriale evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente al Sud (-27,3%) e nelle Isole (-26,7%), seguite da Nord-Ovest (-24,3%), Centro (-20,7%) e Nord-Est (-12,9%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e il Lazio.
Il calo che emerge dal confronto del periodo gennaio-agosto 2022 e 2023 è legato sia alla componente femminile, che registra un -34,5% (da 204.383 a 133.898 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -11,0% (da 280.178 a 249.344). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-24,2%) sia quelli comunitari (-17,0%) ed extracomunitari (-1,4%). Dall’analisi per classi di età emergono diminuzioni in tutte le fasce tranne quella degli under 20, che registra un +12,6% dovuto principalmente all’aumento infortunistico degli studenti.

CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi otto mesi 2023 sono state 657, 20 in meno rispetto alle 677 registrate nel periodo gennaio-agosto 2022, 115 in meno rispetto al 2021, 166 in meno rispetto al 2020 e 28 in meno rispetto al 2019.
A livello nazionale i dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno evidenziano per i primi otto mesi del 2023 rispetto al pari periodo del 2022, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 181 a 157, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 496 a 500. Il calo ha riguardato sia l’Industria e servizi (da 573 a 564 decessi) sia l’Agricoltura (da 83 a 73) e il Conto Stato (da 21 a 20).
Dall’analisi territoriale emerge un calo nel Nord-Est (da 152 a 141 casi), al Centro (da 142 a 126) e nelle Isole (da 59 a 57), un incremento al Sud (da 142 a 151) e una stabilità nel Nord-Ovest (182 in entrambi i periodi). Le regioni che presentano i maggiori aumenti sono Friuli Venezia Giulia (+11 casi mortali), Abruzzo (+10), Liguria (+9), Lombardia e Campania (+5 ciascuna), mentre i cali più evidenti sono quelli di Toscana (-14), Emilia Romagna e Piemonte (-8 ciascuna), e Valle d’Aosta (-6).
Il calo rilevato nel confronto tra i primi otto mesi del 2022 e 2023 è legato solo alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 69 a 48, mentre per quella maschile si registra un aumento, da 608 a 609. In calo le denunce dei lavoratori italiani (da 549 a 531) e dei comunitari (da 37 a 32), in aumento quelle degli extracomunitari (da 91 a 94). Dall’analisi per classi di età, si registrano aumenti tra gli under 25 (da 32 a 49 casi) e tra i 60-74enni (da 137 a 147) e diminuzioni nella fascia 30-59 anni (da 462 a 419).
Al 31 agosto di quest’anno risultano nove denunce di incidenti plurimi per un totale di 22 decessi, 11 dei quali con mezzo di trasporto coinvolto (stradali, ferroviari, ecc.). Nei primi otto mesi del 2022 gli incidenti plurimi erano stati 12 per un totale di 27 decessi, tutti stradali.

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi otto mesi del 2023 sono state 48.514, oltre novemila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+23,2%). L’incremento è del 32,9% rispetto al 2021, del 74,8% sul 2020 e del 18,2% rispetto al 2019.
I dati rilevati al 31 agosto di ciascun anno mostrano un aumento del 24,1% nella gestione Industria e servizi (da 32.298 a 40.080 casi), del 18,8% in Agricoltura (da 6.723 a 7.986) e del 29,5% nel Conto Stato (da 346 a 448). L’incremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+27,6%), seguito da Nord-Ovest (+26,2%), Isole (+25,4%), Nord-Est (+21,2%) e Centro (+20,2%).
In ottica di genere si rilevano 6.469 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 29.087 a 35.556 (+22,2%), e 2.678 in più per le lavoratrici, da 10.280 a 12.958 (+26,1%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 36.365 a 44.590 (+22,6%), sia quelle dei comunitari, da 991 a 1.197 (+20,8%), e degli extracomunitari, da 2.011 a 2.727 (+35,6%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi otto mesi del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.

DENUNCE INFORTUNI E DI MALATTIA PROFESSIONALE ANNO 2022
Nel 2022 sono stati denunciati all’Inail 703.432 infortuni sul lavoro, circa 139mila in più rispetto agli oltre 564mila del 2021 (+24,6%). Questo aumento è dovuto sia ai contagi professionali da Covid-19, passati dai 49mila del 2021 ai 120mila del 2022, sia agli infortuni “tradizionali”. Nel 2020, in particolare, l’incidenza media delle denunce da nuovo Coronavirus sul totale degli infortuni denunciati è stata di una ogni quattro, nel 2021 è scesa a una su 12 e nel 2022 è risalita a una su sei. Al netto dei contagi da Covid-19, nel 2022 le denunce di infortunio “tradizionale” registrano un incremento di oltre il 13% rispetto al 2021.
Gli infortuni riconosciuti sul lavoro nel 2022 sono stati 429.004, in aumento del 18,2% rispetto ai 363.074 dell’anno precedente. Circa il 15% è avvenuto “fuori dell’azienda”, cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Elevate le percentuali di riconoscimento della componente da Covid-19, pari a circa l’89% nel 2020, al 74% nel 2021 e al 70% nel 2022. È importante, tuttavia, tenere presente che per la definizione finale delle conseguenze di un infortunio in termini di menomazione, e a maggior ragione per quelli da contagio professionale, occorre un adeguato periodo di tempo per la stabilizzazione dei postumi.
Le denunce di infortunio con esito mortale sono state 1.208, con un decremento del 15,2% rispetto alle 1.425 del 2021. Questa contrazione è legata interamente ai decessi causati dal contagio da Covid-19, passati dagli oltre 230 casi del 2021 agli otto del 2022.
Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono stati 606, in calo del 21,7% rispetto ai 774 dell’anno precedente. Quelli avvenuti “fuori dell’azienda” sono 365, pari a circa il 60% del totale (45 casi sono ancora in istruttoria). Gli incidenti plurimi, che hanno cioè causato la morte di più lavoratori, nel 2022 sono stati 19 per un totale di 46 decessi, 44 dei quali stradali.
I dati del 2022 indicano anche un aumento delle denunce di malattia professionale in confronto al 2021 e soprattutto rispetto al 2020, anno in cui il fenomeno risultava ridotto a causa della pandemia. Le patologie lavoro-correlate denunciate all’Istituto sono state quasi 61mila, in crescita del 9,9% rispetto alle oltre 55mila del 2021 e in calo dello 0,9% rispetto alle oltre 61mila del 2019.
Al momento è stata riconosciuta la causa professionale a circa 22mila casi, mentre il 9% è ancora in istruttoria. Le denunce riguardano le malattie e non i lavoratori ammalati, che sono circa 42mila, di cui 16.500 con causa professionale riconosciuta (quelli con malattia accertata causata dall’esposizione all’amianto sono 918). I lavoratori deceduti nel 2022 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 817, di cui 161 per silicosi/asbestosi.

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