Alla Marelli di Crevalcore in presidio con i lavoratori e le loro famiglie

di Giuseppe Di Stefano

Da diversi giorni a Crevalcore, in provincia di Bologna, davanti ai cancelli della storia fabbrica Marelli i lavoratori sono in presidio permanente. Da quando, insomma, la Marelli ha deciso di chiudere lo stabilimento e lasciare a casa centinaia di persone. Sabato e domenica alcune mamme e papà hanno portato i loro figli al presidio, cosi ci sono tanti bambini e il piazzale stato trasformato in una grande lavagna colorata per colorare i pensieri e le preoccupazioni dei loro genitori. 

STORIE DI FAMIGLIE
C’è chi, come Samira e Gianfelice ha portato i propri figli di 11 e 13 anni. Fino a qualche giorno fa erano sereni di poter costruire per loro un futuro.
C’è intrattiene i più piccoli con giochi e disegni.
Marco e Daniela di figli ne hanno tre e non riescono a concepire questa situazione: fanno parte anche loro delle tante coppie che lavorano in Marelli e la chiusura dello stabilimento avrebbe un impatto drammatico sulle loro vite.
C’è Sergio, un papa premuroso che per non dare dispiacere ai figli i primi giorno ha nascosto la notizia della chiusura.
Davide è in legge 104 con un disabile al 100% in casa da accudire, si chiede che futuro avrà all’età di 60 anni?
In Marelli Crevalcore ci sono circa 20 coppie che in un solo colpo si troveranno senza stipendio e l’età media del presidio è 
piuttosto bassa.
Ci sono genitori che si sono trasferiti da lontano, pagando un mutuo oggi altissimo per gli interessi variabili, o un affitto per la casa, per l’auto, iscrizione a scuola per i loro bimbi ed ora di punto in bianco rischiano di perdere tutto.

UNA SPERANZA
All’ultimo incontro, sollecitato dal sindacato Marelli ha accettato di sospendere a tempo indeterminato la procedura di chiusura della fabbrica di Crevalcore. Questo è sicuramente un primo, seppur piccolo, risultato conseguito proprio grazie ai lavoratori e alle loro famiglie.
Tutto questo dovrebbe consentire perlomeno di avviare un confronto senza un conto alla rovescia avviato. Il tempo così guadagnato si rivelerà davvero utile, però, solo se porterà alla individuazione di una soluzione che scongiuri la cessazione della produzione e il licenziamento dei lavoratori.

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