L’Editoriale

Care lavoratrici e cari lavoratori,

sono settimane intense per noi, sto partecipando a tantissimi Consigli regionali in tutta Italia in preparazione della nostra Assemblea nazionale del 4 e 5 ottobre a Napoli. In quei due giorni saremo impegnati in una importante discussione sulla piattaforma per il rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal.

Anche questa volta, il vostro coinvolgimento nella definizione dei temi e delle priorità è cruciale per costruire una piattaforma che abbia il nostro marchio Uilm.
Il Paese sta attraversando un periodo complicato, stretto nella morsa dell’inflazione e con elementi nuovi che la politica continua a non voler affrontare, come la transizione ecologica e digitale e l’intelligenza artificiale.

Per quanto riguarda i dati sull’industria, per la prima volta da settembre 2021 i fallimenti in Italia tornano a risalire secondo il Cerved. A chiudere sono purtroppo le piccole e medi imprese, ovvero il tessuto, il cuore vero, dell’Italia. Pesa l’inflazione e l’innalzamento dei tassi e l’Italia continua a far registrare un debito complessivo in crescita, a giugno era al 295,5%.

In questo contesto, noi continuiamo a gestire le crisi industriali. È di pochi giorni fa l’annuncio di Marelli di voler chiudere lo stabilimento di Crevalcore, dove lavorano 230 dipendenti impegnati nella produzione di collettori di aspirazione aria e di pressofusi di alluminio entrambi componenti per motori. Uno dei motivi principali è la dinamica negativa delle attività legate al motore endotermico che oggi porta a un utilizzo del 45% della capacità produttiva e calerebbe naturalmente anno dopo anno fino ad arrivare al 20% nel 2027.

Come potete immaginare, questo fa parte degli effetti di una transizione ecologica non governata, proprio come noi denunciamo da tempo. Abbiamo chiesto a Marelli di ritirare la sua decisione e al Governo un incontro urgente per discutere di come si intende affrontare il caso specifico, che rischia purtroppo di non rimanere isolato se non si interviene immediatamente.

Anche per questo noi metalmeccanici non ci arrendiamo e continuiamo a considerare la contrattazione collettiva e il rinnovo del contratto nazionale uno degli strumenti fondamentali per garantire ai lavoratori diritti fondamentali, un’esistenza dignitosa e finalmente una vera conciliazione vita-lavoro. I temi su cui punteremo, infatti, saranno come ho ribadito più volte il salario e l’orario, e in particolare più salario e meno orario.

Continueremo a chiedere incrementi salariali adeguati al carovita: i lavoratori metalmeccanici hanno in parte recuperato quello che l’inflazione ha eroso con la clausola di salvaguardia che noi della Uilm abbiamo fortemente voluto, ma non basta.
La riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, invece, deve servire a rendere il lavoro in fabbrica più al passo con i tempi, per garantire ai lavoratori un benessere maggiore e di conseguenza una maggiore produttività. Inoltre, è uno degli strumenti indispensabili a nostro avviso per gestire la transizione ecologica e digitale e l’avanzata dell’Intelligenza Artificiale.

Non dimentichiamo tutti gli altri temi, altrettanto importanti, come il welfare, la gestione degli appalti, le pari opportunità, la salute e sicurezza, l’inquadramento, le relazioni industriali.

Alla nostra Assemblea ci poniamo l’obiettivo di arrivare a una piattaforma che subito dopo sottoporremo a Fim e Fiom per arrivare, si spera, a una piattaforma condivisa da presentare a Federmeccanica e Assistal all’inizio del 2024.

Durante lo scorso rinnovo ci dicevano tutti che sarebbe stato impossibile raggiungere i risultati che ci eravamo prefissati, ma con forza e determinazione siamo riusciti a ottenere uno dei migliori contratti degli ultimi anni. Questo ci deve dare la spinta a continuare nella direzione giusta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *