Genova città regale… e industriale?

di Luigi Pinasco

Genova prova a riscoprirsi superba, da una frase di Francesco Petrarca che quando la vide nel 1358 scrisse: “Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare”. A ormai quattro anni dalla terribile tragedia del ponte Morandi la forza, la tenacia e la caparbietà di questa gente che ha saputo trasformare una tragedia in occasione di rinascita ha dato il via al formidabile rilancio di un territorio che tra mille difficoltà, compresa quella del lato caratteriale, notoriamente schivo e burbero, ha saputo crearsi una sorta di marchio conosciuto a livello internazionale definito “modello Genova”.

LE NOTE DOLENTI
Turismo, Logistica, Commercio, Edilizia, Urbanistica, Ristorazione, Arte e Cultura: tutti settori che hanno avuto una notevole crescita esponenziale nel periodo post-covid, mentre l’industria quale ruolo avrà nel futuro? Qui iniziano le note dolenti perché Genova agli inizi del XX secolo insieme a Milano e Torino rappresentava l’esempio di industrializzazione su larga scala dell’economia italiana, oggi purtroppo restano solo poche realtà di quell’industria che dava sostentamento a decine di migliaia di famiglie e generava benessere…
E allora serve un radicale cambio di passo. Sono passati pochi giorni dallo sciopero generale dei metalmeccanici di venerdì 7 luglio che ha visto la partecipazione di 1.500 lavoratori provenienti da tutte le aziende del territorio per chiedere di rimettere al centro l’industria e il lavoro.
Qui a Genova ci sono importanti vertenze aperte che vedono interessati diverse centinaia di lavoratori e che non trovano risposte concrete ormai da troppo tempo, se questo governo come ha più volte dichiarato vuole ridurre l’assistenzialismo per aumentare le opportunità di lavoro allora è arrivato il momento di agire. 

ACCIAIERIE D’ITALIA
Aziende importanti come Acciaierie d’Italia, Ansaldo Energia, Piaggio Aerospace definite strategiche in settori chiave quali siderurgia, energia e aerospazio devono essere sostenute e rilanciate ognuna per le proprie competenze e caratteristiche anziché lasciate in balia degli eventi e degli ammortizzatori sociali.
Lo stabilimento di Genova di Acciaierie d Italia è lasciato completamente allo sbando, senza investimenti senza prospettive, con una gestione sconsiderata e unilaterale della cassa integrazione (giustamente non sottoscritta da noi delle Uilm), un accordo di programma che prevedeva di non scendere sotto i 1.600 lavoratori nel sito di Genova  oggi ci troviamo con una forza lavoro di meno di mille unità) ed il rischio concreto di vedersi sottrarre le aree inutilizzate da altri settori in forte espansione. Crediamo a questo punto di non ritorno che se il governo non riprenderà la proprietà di questa strategica azienda anche lo stabilimento di Genova è destinato a una inevitabile drammatica fine.

ANSALDO ENERGIA
Ansaldo Energia in questo ultimo anno di grande difficoltà e cambiamenti, con un carico di lavoro ridotto all’osso dovuto alla precedente nefasta gestione che ha visto perdere molte delle sue ricercate professionalità sta cercando di uscire dalle secche; la recente ricapitalizzazione da parte di CdP che ha saldato i debiti pregressi e in parte dovrà sostenere investimenti su nuovi prodotti, insieme al piano industriale del nuovo ad Fabbri che sta lavorando per rilanciare l’azienda credendo fortemente nel prodotto turbina, vero storico core business, parallelamente a un rapida risoluzione dei problemi strutturali, speriamo portino rapidamente a quel salto di qualità che traghetti questa grande azienda nel posto di prestigio che merita.

PIAGGIO AEROSPACE
Piaggio Aerospace in amministrazione controllata ormai dal 2018 e che contava allora 1.200 dipendenti, non riesce ancora a vedere la luce in fondo al tunnel, da poco i tre commissari hanno chiuso il terzo bando di gara per aggiudicarsi questa importante realtà industriale dove sembra siano state formulate 18 offerte di soggetti interessati. Questa azienda ha due importanti punti di forza: un notevole carico di lavoro e l’assenza di debiti. Purtroppo, nel frattempo il numero di dipendenti è sceso a 800 unità (-30% rispetto al 2018) quindi l’auspicio è che sia la volta buona e che chi dovesse acquistare Piaggio Aerospace si presenti con un piano industriale serio mantenendo l’unità aziendale e incrementando gli organici.

SETTORE NAVALE
Siamo preoccupati anche per le riparazioni navali, bacino di lavorazioni storiche del porto che conta circa 3mila lavoratori e che, dopo i nuovi adiacenti insediamenti residenziali e il progetto approvato del tunnel sub portuale, rischia di perdere parte dei suoi pezzi e che questo per qualcuno potrebbero diventare un alibi per spostare le produzioni altrove magari fuori dai confini nazionali.

IN PRIMA FILA
La Uilm di Genova con il supporto della struttura Nazionale sarà sempre in prima fila per difendere l’apparato industriale e tutti i posti di lavoro che genera, ultimo baluardo di una società ormai tendente alla precarizzazione selvaggia, che genera ancora lavoro dignitoso e pagato con il rispetto di un contratto solido che tiene testa alle derive dell’inflazione!!!

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