Bosch Bari: l’accordo sul piano industriale

di Riccardo Falcetta

Lo scorso luglio 2022 presso quello che era allora il Ministero dello Sviluppo economico, alla presenza dei Segretari nazionali, provinciali, delle Rsu e della Regione Puglia, è stato sottoscritto il piano industriale della Bosch Bari. Piano che ha scongiurato il rischio di 700 licenziamenti per 5 anni e allo stesso tempo l’azienda ha preso impegni precisi finalizzati alla salvaguardia del personale che a oggi conta quasi 1.800 dipendenti a cui si aggiungono gli oltre 300 dipendenti impiegati preso il Centro Ricerca e sviluppo Bosch.

MONITORAGGIO COSTANTE
L’accordo prevede inoltre incontri semestrali di monitoraggio, sia in sede ministeriale che regionale per verificare l’avanzamento dei programmi finalizzati alla ricerca di nuovi progetti industriali con l’obiettivo di diversificare il più possibile il sito. Infatti, a oggi il sito di Bari risulta fortemente sbilanciato in quanto più del 70% dei dipendenti è impiegato per la produzione di componentistica endotermica (common rail diesel).

ALTRI IMPEGNI
In continuità con gli impegni assunti, successivamente sono stati sottoscritti altri accordi che da un lato coprono i lavoratori con gli ammortizzatori sociali e dall’altro spingono la flessibilità a 21 turni sulle poche linee dell’unico nuovo investimento (e-bike) che ha grossi volumi di mercato. Inoltre, il sindacato locale ha concordato un ulteriore elemento di flessibilità, ovvero la pianificazione obbligatoria delle ferie residue anni precedenti e maturande entro il 2023 salvo 8 giorni a godimento individuale oltre passaggio su base volontaria a forme di contratto a part time. 

SOLLECITARE LA POLITICA
Il sindacato non può fare altro per continuare a rendere appetibile il sito. Adesso i lavoratori si aspettano dalla Regione la possibilità di finanziare corsi per la formazione alle nuove professionalità che il mercato globale impone. Infine, occorre continuare a sollecitare la politica a tutti i livelli affinché si possano attirare su Bosch Bari qualsiasi altro tipo di finanziamento pubblico (pnrr e accordi per rendere Modugno zona zes) finalizzati alla salvaguardia della piena occupazione e alla prospettiva industriale su nuovi investimenti che i lavoratori meritano dopo tantissimi anni di sacrifici.

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