Coordinamento Skf: tra pandemia e guerra come progettiamo il futuro

Si è svolto il 30 marzo scorso il Coordinamento nazionale Uilm SKF, azienda svedese operante nel settore di cuscinetti volventi, tenute, meccatronica, servizi e sistemi di lubrificazione.
Il Gruppo è oggi uno dei maggiori fornitori a livello mondiale di prodotti, soluzioni e servizi nel proprio settore, possedendo circa 110 stabilimenti produttivi nel mondo ed essendo presente con proprie società di vendita in 70 Paesi.

FIDUCIA NEI LAVORATORI
Ad aprire i lavori è stato Vito Benevento, nonché Coordinatore nazionale di SKF per la Uilm, che ha ricordato come l’emergenza della pandemia ci ha tenuti lontani ma ci ha aiutati ad utilizzare meglio la tecnologia. L’azienda ha di fatto dato fiducia ai lavorato che hanno sempre cercato soluzioni ai problemi senza fare mera opposizione. La Uilm oggi ha, inoltre, consolidato la sua posizione accrescendo il consenso alle elezioni arrivando ad avere 1 Rsu di distanza dalla Fim.
E’ necessario per la Uilm discutere del rinnovo del contratto integrativo e gestire la fase difficile che l’azienda sta vivendo a causa del difficile connubio pandemia-guerra che sta creando problemi a causa dell’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime.
Nel corso del Coordinamento si è parlato anche del premio di risultato, che non va stravolto perché l’impianto generale funziona e ha pagato anche in questi anni difficili.

NEGLI STABILIMENTI
La situazione dei diversi stabilimenti riflette il periodo difficile che stiamo vivendo.
Per quanto riguarda la situazione di Bari, è stato ricordato che se nel 2019 lo stabilimento era destinato alla chiusura, in questi anni si è gestita la campagna di licenziamenti, si è gestita la pandemia e si è consolidata la posizione Uilm. Lo stabilimento è stato salvato dalla chiusura, a Bari sono state portate infatti produzioni già destinate alla Bulgaria. L’accordo “Progetto Bari”, insomma, ha dato i suoi frutti.
E in Toscana dove lo stabilimento non si è mai fermato neanche durante la fase acuta della pandemia, il rischio serio ora è la mancanza delle materie prime, così come in Piemonte.
La Uilm sa che però dalle difficoltà spesso nascono opportunità ed è lo spirito con cui il Coordinamento vuole affrontare i prossimi mesi.

IL RUOLO DEL SINDACATO E QUELLO DELLA POLITICA
“Questo Coordinamento avviene in un momento particolare. Questa guerra porterà distruzione e morte solo perché la Russia vuole ottenere la supremazia sull’Ucraina. L’Italia è da sempre considerato un Paese ‘trasformatore’ e in questo momento ha difficoltà a trovare proprio quelle materie prime da trasformare”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, nel suo intervento conclusivo.
“Oggi siamo al centro di una concatenazione di eventi che ci trovano impreparati, tra questi si inserisce il tema cruciale della transizione ecologica. Il problema è che sebbene noi sollecitiamo i Ministri competenti dall’altra parte troviamo solo un muro. Chi dovrebbe programmare il futuro? Con chi dovremmo discutere di come vogliamo far diventare questo Paese? E’ questo il principale dramma che stiamo vivendo. Naturalmente noi non ci arrendiamo, faremo tutto ciò che è in nostro potere per aiutare l’Italia a non perdere il suo grande patrimonio industriale”.

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