La nostra Uil: una signorina di 72 anni

di Noemi Terminio

Il 5 marzo del 1950 nasceva a Roma l’Unione Italiana del Lavoro da un gruppo di uomini portatori di ideali comuni e nobili: la democrazia, l’indipendenza, l’opposizione marmorea a qualsivoglia forma di regime e ingiustizia sociale. Dopo 72 anni di storia e di esperienza che l’hanno resa solida nelle fondamenta e un fermo punto di riferimento per i molti iscritti e attivisti, resta nell’animo una signorina sempre giovane, entusiasta e dinamica, piena di voglia di crescere ancora, consapevole che l’unica spinta nel farlo può essere la tutela costante e crescente del lavoro e dei lavoratori, per il trionfo del progresso, nel segno della più alta emancipazione sociale.

UN COMPLEANNO PARTICOLARE
L’occasione del “compleanno” della Uil, purtroppo, quest’anno non è stata animata dallo spirito gioioso tipico delle feste ma soltanto mortificata dalla devastante amarezza di una guerra che nessuno credeva potesse uscire dai libri di storia per catapultarsi senza pietà in un’Europa che stava vivendo il più lungo periodo di pace mai attraversato prima.
Tutti i temi trattati e gli illustri ospiti che hanno onorato la Uil con la loro presenza, sono stati turbati dal dolore e dalla commozione mostrando una sincera e fattiva vicinanza alle popolazioni colpite da questo assurdo conflitto, che sta ammazzando gli uomini e massacrando il pensiero.
Il nostro Segretario generale PierPaolo Bombardieri, nel suo intervento introduttivo, ha espresso a chiare lettere l’idea di tutti gli uomini e le donne della Uil: una condanna senza se e senza ma alla guerra e alle azioni scellerate contro l’umanità e la fratellanza tra popoli. Da subito la solidarietà si è dimostrata concreta e, insieme a Progetto Sud, dalle sedi della Uil sono partiti camion carichi di aiuti umanitari per gli sfollati ma soprattutto pieni di speranza per un mondo libero dalle guerre. Per noi la pace è un valore assoluto.

SALUTE E SICUREZZA
Ispirati dall’Inno di Mameli, dall’Inno alla Gioia e dall’Inno dei Lavoratori, hanno preso parte al dibattito alti rappresentanti delle Istituzioni e colleghi provenienti da varie parti d’Europa toccando molti dei temi che ci stanno a cuore. “Il Quadro strategico 2021-2027 adottato dall’Ue in materia di salute e sicurezza sul lavoro incarna perfettamente la visione della Uil e della sua campagna Zero Morti sul Lavoro: per noi ogni morte sul lavoro è una morte di troppo”, così il Commissario Lavoro e Politiche sociali, Nicolas Schmit. “Dobbiamo continuare a lavorare insieme per garantire i diritti sociali ovunque in Europa e per creare un modello di sviluppo che sia giusto e sostenibile”, ha aggiunto.

TRANSIZIONE
Equità e sostenibilità devono essere necessariamente alla base della transizione ecologica. Abbiamo urgenza di investimenti strutturali ma anche sociali e per questo, alla presenza del vice presidente della Commissione europea Frans Timmermans, il Segretario Bombardieri ha rinnovato la proposta di rendere Next Generation Eu uno strumento permanente, per favorire gli investimenti in Europa e mitigare gli effetti sociali non soltanto del Covid-19 ma anche della transizione ecologica e purtroppo della guerra.
“Noi dobbiamo farci carico di salvare il pianeta e l’ambiente perché solo così possiamo salvare i nostri posti di lavoro, al contrario non riusciremo mai a migliorare le nostre condizioni di vita e di lavoro nel futuro”, ha detto Luca Visentini, Segretario generale della CES, che ha cercato di attribuire un senso di urgenza alla questione: “E’ fondamentale che il movimento sindacale europeo si impegni completamente sul tema della transizione climatica e digitale.”

IL COMPITO DI RESISTERE
Le crisi che stiamo attraversando, dal Covid-19 alla guerra, rendono molto difficile sostenere la transizione che rischia di essere molto più costosa del previsto. Noi abbiamo il compito di resistere e mettere in campo ancora più sforzi anche in termini di dialogo e strategia, per l’elaborazione di un vero piano industriale dentro il Green Deal che sia un patto verde ma soprattutto sociale, perché ogni lavoratore colpito non resti indietro e abbia una reale prospettiva occupazionale alternativa.
La Uil farà la propria parte con grande senso di responsabilità e la Uilm accanto alla Uil continuerà a perseguire gli obiettivi di pace e di equità che hanno ispirato 72 anni fa i nostri padri fondatori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *