Al via la Commissione pari opportunità prevista dal Ccnl

di Loretta Tani

L’11 novembre si è tenuta la riunione della Commissione pari opportunità presso la sede della Confindustria di Roma. Si è trattato di un primo incontro tra le responsabili delle pari opportunità, i Segretari nazionali, i funzionari Fim Fiom Uilm e di Federmeccanica ed Assistal. Naturalmente è stata una riunione propedeutica, un’opportunità per conoscerci di persona, mancata durante questo periodo di pandemia; quindi, con tutte le regole da rispettare dettate dalla situazione pandemica.

STABILIRE UNA SINERGIA
L’occasione è stata utile per stabilire una sinergia tra noi e poter iniziare a fissare il percorso e gli obiettivi che vorremmo inseguire nei prossimi anni di lavoro.  È stata la prima volta che la Commissione si è riunita: nonostante fosse presente nel nostro contratto da molti anni, ci sono state sempre altre questioni che hanno rinviato a un altro momento il suo insediamento.

RIDURRE IL GENDER GAP
Oggi c’è un interesse generale sulle tematiche legate al mondo femminile, servono riforme in grado di ridurre le diseguaglianze e sostenere un’economia e una società sempre più inclusive. Serve affrontare il tema delle infrastrutture socio-assistenziali per rilanciare l’occupazione femminile fortemente danneggiata dalla pandemia. Serve la formazione sulle competenze e digitalizzazione che, in questo periodo emergenziale, ha avuto uno sviluppo inevitabilmente rapido. Senza tralasciare l’importante questione della leadership e la rappresentanza, il contrasto alla violenza in tutte le sue forme.
È tempo di cambiare gli stereotipi, è tempo di cambiare la nostra cultura.

PROSSIMI IMPEGNI
Il primo impegno della Commissione dovrebbe essere quello di produrre un comunicato stampa congiunto, sindacati e parti datoriali, in concomitanza con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del prossimo 25 novembre.
La situazione attuale nel nostro paese, peggiorata sicuramente anche per la pandemia, ci porta ad avere una particolare attenzione a questo drammatico tema. Da inizio anno siamo arrivati già a 90 femminicidi, 11 figlicidi, 34 orfani (dati al 17 novembre 2021).
Come metalmeccanici nel contratto nazionale firmato lo scorso 5 febbraio è stata introdotta la sezione dedicata alle vittime di violenza migliorando ciò che la legge prevede con l’art. 24  del D.lgs 80 del 2015, la quale concede un periodo di congedo pari a tre mesi per dare la possibilità alla donna che suo malgrado ne debba usufruire di riuscire a liberarsi da questa drammatica situazione.

UN PASSO AVANTI
Nel nostro contratto il periodo è stato allungato di altri tre mesi, e quindi portato effettivamente a sei mesi di congedo, che può essere usufruito su base oraria o giornaliera nell’arco di tre anni; si può richiedere una flessibilità oraria, lo smart working e qualora sia possibile, nelle aziende con più sedi, si può chiedere anche il trasferimento in un’altra città, mantenendo la stessa figura professionale.
Inoltre, con il DPCM del 17 dicembre del 2020, uscito in G.U. n. 172 il 20 luglio 2021, è stato introdotto un sostegno economico denominato “Reddito di libertà” per le donne vittime di violenza, assistite da centri antiviolenza e dai servizi sociali. L’importo mensile può arrivare fino a 400 euro per un massimo di 12 mesi e con la circolare n. 166 dell’8 novembre dell’Inps vengono date indicazione specifiche su chi ne abbia diritto e come richiederlo.

NOVITÀ DI OTTOBRE
Ottobre è stato sicuramente un mese interessante anche a livello legislativo.
Il 27 ottobre è stato approvato il DdL sulla trasparenza salariale: attraverso la modifica del codice delle Pari Opportunità (D.Lgs. 198/2006) si punta a una maggiore trasparenza sulle retribuzioni atta a ottenere una reale parità di retribuzione, rimuovendo le discriminazioni salariali tra uomini e donne; è stata introdotta la rendicontazione annuale sulla situazione del personale per le aziende con 50 dipendenti (prima era con 100 dipendenti) e le piccole aziende potranno aderire volontariamente; è stata inoltre istituita la certificazione della parità di genere per le aziende che si impegnano a ridurre le differenze, che inizialmente sarebbe dovuta partire dal 1° gennaio 2022 ma che slitta invece al 2023, tempo necessario per capire come concedere la certificazione di genere, e le aziende “meritevoli” potranno ottenere uno sgravio contributivo.

 

 

 

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