Mai più fascismi: Cgil Cisl e Uil scendono in piazza

di Rocco Palombella

Sabato 16 ottobre Cgil Cisl e Uil hanno organizzato una grande manifestazione a Roma in piazza San Giovanni. Il luogo non è stato scelto a caso, poiché ha rappresentato negli anni la piazza simbolica utilizzata dal sindacato nelle grandi occasioni. L’ultima manifestazione risale a oltre due anni fa, pochi mesi dopo l’insediamento del governo giallo-verde e si incentrava sulla piattaforma unitaria Cgil Cisl e Uil. Questa volta siamo scesi in piazza con lo slogan “Mai più fascismi” puntando sui temi del lavoro, della partecipazione e della democrazia.


ASSALTO ALLA SEDE DELLA CGIL
La decisione di manifestare è scaturita in modo quasi naturale e in brevissimo tempo dopo quanto accaduto sabato 9 ottobre: come ricorderete è stata presa d’assalto la sede nazionale della Cgil da parte di un gruppo di manifestanti di estrema destra durante una protesta no-vax.
Nei giorni successivi ci sono stati poi tentativi di emulazione della stessa violenza nei confronti di diverse sedi sindacali in tutta Italia.
Cgil Cisl e Uil hanno immediatamente con forza condannato queste azioni annunciando la manifestazione del 16 ottobre per arrestare sul nascere qualsiasi tentativo che volesse mettere in discussione la libertà dei cittadini e dei lavoratori in una fase molto delicata che sta vivendo il nostro Paese. Così è scattata subito una grande solidarietà da tutto il mondo sindacale, ma anche da parte della stragrande maggioranza dei partiti e delle Istituzioni, comprese le più alte cariche dello stato come il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica.

OLTRE 200MILA PERSONE
Piazza San Giovanni sin dalle prime luci del mattino si è popolata di migliaia di lavoratori e cittadini che liberamente hanno scelto di aderire alla manifestazione. Già all’ora di pranzo la piazza era ormai stracolma di persone provenienti da ogni parte d’Italia. La presenza è andata oltre le previsioni, inizialmente le stime degli organizzatori si sono attestate intorno ai 60mila partecipanti, ma col passare delle ore si è arrivati a oltre 200mila persone. Anche tutte le vie che confluiscono nella piazza erano colme. Nonostante il clima di paura che nelle ore successive all’attentato si era generato nel Paese e altri impegni concomitanti, compreso il ballottaggio nel comune di Roma e non solo, i lavoratori e i cittadini hanno scelto di esserci e far sentire la propria voce.

I MESSAGGI DAL PALCO
Oltre a tre delegati provenienti da diverse realtà d’Italia, sono intervenuti anche i tre Segretari generali: primaLuigi Sbarra, poi PierPaolo Bombardieri e infine Maurizio Landini.
Siamo rimasti molto soddisfatti per la buona riuscita della manifestazione non solo per il numero di partecipanti, ma soprattutto per i messaggi che i tre leader hanno voluto lanciare dalla piazza: la condanna per qualsiasi forma di violenza, la rivendicazione del lavoro dignitoso e poi la voglia di partecipazione e democrazia.
Si sono anche intravisti sotto il palco diversi leader politici, ma la manifestazione è stata esclusivamente sindacale, così come è stato riconosciuto anche dai critici d’arte. Al centro sicuramente le emergenze da affrontare nell’immediato. Purtroppo, l’epidemia ci ha consegnato un Paese, tra le altre cose, più diviso e più impaurito. Le manifestazioni no-vax, associata ai dati dell’astensionismo, dimostrano come la gente si stia disaffezionando dal mondo politico e creda sempre meno alle Istituzioni. Un vero campanello d’allarme per la democrazia.


IMPEGNO CONCRETO
Alla grande partecipazione di sabato in piazza deve corrispondere l’impegno concreto del sindacato a mettere in atto tutte quelle iniziative per recuperare un rapporto diretto, non solo con i lavoratori, ma anche con la società civile. La trattativa col governo va riaperta sulla garanzia del lavoro stabile, sulla riforma delle pensioni e del fisco, sui problemi legati alla sanità, sulle opere infrastrutturali. Temi che da tanti anni sono stati messi nell’agenda della trattativa col governo, ma che a oggi non hanno ancora avuto soluzione. Questa è l’unica risposta concreta che il sindacato può dare, questo è il grande compito che ci arriva dalla ritrovata fiducia dei lavoratori.

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