Gender Pay Gap, per la trasparenza salariale

di Loretta Tani

Noi donne della Uilm Nazionale, supportate dal nostro Segretario generale, Rocco Palombella, abbiamo abbracciato la campagna a sostegno della trasparenza salariale voluta dalla Confederazione Europea dei Sindacati per sollecitare la Commissione europea a portare avanti la discussione più volte rinviata della direttiva relativa appunto al tema della trasparenza salariale. Motivo di allarme, per la Ces, è soprattutto il fatto che la pubblicazione dal 4 novembre sia stata rinviata al 15 dicembre mettendo in dubbio l’intera iniziativa contrassegnandola come “da confermare”.

LA CAMPAGNA SUI SOCIAL
Una delle azioni della Ces per rendere visibile questa campagna agli occhi del mondo, ma soprattutto alla Commissione europea (sapendo anche quanto la stessa monitori i social dei sindacati), è stata quella di chiedere ai suoi affiliati di pubblicare delle foto raffiguranti donne e uomini con un messaggio ben chiaro: “Non aspetteremo il 2xxx per la parità di retribuzioni!”. La data indicata varia da Paese a Paese a seconda delle leggi vigenti: in Italia, ad esempio, sono ben 54 gli anni che debbono passare per l’adeguamento della parità salariale tra uomini e donne, e in alcuni stati membri la situazione è ancora più grave. In un comunicato della Ces si evince che il divario retributivo di genere dell’Ue non sarà eliminato fino al prossimo secolo con l’attuale ritmo di cambiamento. I dati di Eurostat mostrano che nell’Ue si è ridotto dell’1% negli ultimi otto anni, il che significa che le donne aspetteranno altri 84 anni per raggiungere la parità di retribuzione se le tendenze attuali continueranno.

LA DIRETTIVA DELLA CES
Il 4 novembre, giornata dedicata alla parità salariale, la Ces, forte nel suo impegno per protestare contro il ritardo della Commissione europea, ha pubblicato la propria direttiva, composta da 18 articoli, che prevede tra le altre cose, alcune prassi fondamentali quali: il divieto di clausole di segretezza salariale nei contratti, la valutazione del lavoro per stabilire parità di retribuzione per un lavoro di pari valore, l’audit sulle informazioni retributive e i piani d’azione annuali e il supportare i sindacati a negoziare sul divario retributivo.

CES E UILM UNITI NELL’IMPEGNO
Il vice segretario generale della Ces, Esther Lynch, ha scritto al presidente, Von Der Leyen, per chiedere chiarezza sul motivo del ritardo e le assicurazioni che la direttiva andrà avanti nonostante le pressioni a non agire, pressioni di coloro che evidentemente hanno sentimenti contro le donne e contro l’uguaglianza.
Anche noi, nel nostro piccolo, ci impegniamo attraverso l’adesione facendoci promotrici di questa iniziativa, affinché siano possibili progetti concreti nella direzione di una vera parità.

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